Agorà

Sport. Gran premio di Cina, vince la noia

Paolo Ciccarone lunedì 13 aprile 2015
​Ha vinto la noia, non ha vinto Hamilton con la Mercedes. Quando si mette in campo uno spettacolo del genere, la F.1 deve chiedersi se ha preso la strada giusta. Anche in Cina la doppietta delle frecce d’argento è stata senza storia, ma anche senza brividi. E a poco vale che le Ferrari con Vettel e Raikkonen siano giunte nell’ordine, la corsa non c’è mai stata e gli unici momenti di divertimento sono stati quelli dei commissari che, per recuperare la Toro Rosso di Verstappen, l’hanno incastrata nel muretto dei box dando una serie di botte davanti e dietro. Comico e patetico come questa F.1 che non riesce a trovare un senso. Almeno, secondo la Mercedes il senso ce l’ha. Gli investimenti tecnologici fatti per sviluppare i motori ibridi della F.1 servono per la produzione di serie. Vero, oggi si fa con la stessa potenza dei ieri il 40 per cento di strada in più, ovvero si consuma meno e si va più forte. Ma la F.1 è fatta di lotte, duelli e uomini che si sfidano, qua se non hai la macchina giusta, fai lo spettatore. Peccato, perché a livello tecnico, ad esempio, nelle stesse ore a Silverstone, Inghilterra, la 6 ore del mondiale prototipi ha mostrato come auto spettacolari, meno costose di una F.1, possano dare spettacolo, consumare meno e avere uno sviluppo tecnologico superiore in minor tempo rispetto a quanto accade nel circo iridato. Dovranno prendere una decisione, di sicuro, perché fra sette giorni, anzi meno, il circo torna in pista in Bahrain, pista dove i motori conteranno ancora di più rispetto alla Cina e il rischio di un altro serpentone incolonnato, stile rientro dal week end, anche con la Ferrari sul podio, potrebbe allontanare gli appassionati veri e non attrarre chi non è interessato alle gare. La F.1 in Cina non ha offerto uno dei migliori spettacoli della sua storia e la doppietta Mercedes di Hamilton e Rosberg davanti alle Ferrari di Vettel e Raikkonen e alle Williams di Massa e Bottas conferma ancora una volta che il mondiale della tecnica esasperata porta a questi risultati. Da italiani quando vince la Ferrari accettiamo tutto, anche la noia davanti alla TV, ora che è la Mercedes a  farlo, c’è poco da esaltarsi se poi, nel dopo gara, la coppia Hamilton Rosberg sembrava Vianello Mondaini che si tirano i piatti dopo la cena. Infatti, arrivati a questo punto, sono due le possibilità di vedere qualcosa di nuovo. La prima, sportiva, che la Ferrari riduca quel divario di otto decimi al giro e che si possa avvicinare. In questo modo, fra strategie e nervosismo, magari salta fuori qualcosa in più dello spettacolo attuale. La seconda, che fra Hamilton e Rosberg scoppi finalmente la coppia come non è accaduto l’anno scorso. Il fair play di Nico, infatti, è venuto meno: “Lewis mi ha rovinato la gara perché se mi avvicinavo troppo rovinavo le gomme e quindi ho dovuto anticipare gli stop per difendermi da Vettel invece che attaccare Hamilton”. Replica dell’inglese: “Eri a due secondi di distacco, se eri più veloce potevi passare”. Hamilton sta trattando il rinnovo del contratto con Mercedes e chiede tanti soldi, mettere Rosberg in una situazione simile vuol dire due cose: far scattare una scelta del team a vantaggio del pilota meglio piazzato (Lewis), per evitare brutte sorprese di rimonta Ferrari e poter chiedere più soldi nel rinnovo del contratto. Con in più le varie possibilità che ci sono sul mercato, leggi Ferrari con un Raikkonen in scadenza a fine anno. Ecco perché questa gara cinese, pur nella noia mortale del suo svolgimento, fa capire meglio cosa c’è in ballo per il futuro.