Competizione. Gp d'Australia, doppietta tedesca
Mercedes uno, Ferrari zero e palla al centro. Il primo scontro del mondiale si è chiuso a favore dei tedeschi che hanno fatto doppietta con Rosberg ed Hamilton, ma l’esito è stato tutt’altro che scontato, visto che la prima parte di gara è stata dominata dalla Ferrari, che con Vettel e Raikkonen sono stati al comando fino alla bandiera rossa, uscita per soccorrere Alonso (decollato su Gutierrez). E allora, cosa è successo, ma soprattutto cosa si è capito da questa prima gara? Innanzitutto che la Mercedes ha ancora un vantaggio, ma la partenza disastrosa di Hamilton e i problemi ai freni sul finire di gara di Rosberg stanno a indicare delle carenze. Affidabili sì, ma fino a quando? La dimostrazione di superiorità è arrivata quando alla sosta forzata i due piloti hanno montato gomme medie, e con quelle (mai provate in pista, quindi scelta rischiosa) hanno finito il GP percorrendo 37 e 38 giri rispettivamente. La Ferrari, con gomme più morbide dei tedeschi e quindi più veloci, giravano negli stessi tempi, segno che a parità di mescola le Mercedes hanno ancora tanto da dire. Un altro esempio è arrivato sul finire di gara, quando Vettel attaccava Hamilton per la seconda posizione. Uscendo dalla curva dei box, lenta e tutta di trazione, la Mercedes andava via in ripresa da far paura e la Ferrari, nonostante le gomme più soffici che in uscita di curva aiutano perché danno più aderenza, non riusciva a prendere la scia della rivale. Come dire che oltre alla trazione la Mercedes continua ad avere più potenza della Ferrari, poca, ma sufficiente per impedire l’aggancio. In questa ottica l’errore di Vettel, con uscita nell’erba, è il segnale di come il tedesco della rossa ce la stesse mettendo tutta. A vantaggio della Ferrari si è visto un ottimo sistema di partenza, che ha permesso ai due piloti di portarsi al comando fin dalla prima curva. Le partenze resteranno cruciali per il prosieguo della stagione perché, come si è visto in Australia, se parti davanti imposti il tuo ritmo di gara, se sei dietro lo subisci e anche se sei più veloce non passi. C’è voluta la sosta forzata per consentire alle Mercedes una scelta rischiosa che però ha pagato. Se la situazione rimane questa, la Ferrari può vincere sperando nella strategia ai box, nella scelta giusta delle gomme e nelle partenze. Non è molto su cui impostare una stagione mondiale ma sufficiente per giocarsela. Infine in Australia si è capito come le norme di sicurezza stiano funzionando. Alonso è decollato a quasi 300 orari sulla vettura di Gutierrez, ha fatto due giravolte in aria ed è atterrata contro le protezioni. Lo spagnolo è uscito con le sue gambe dal rottame e ha salutato il pubblico, preoccupandosi della mamma a casa che lo guardava in TV. I sistemi di assorbimento d’urto, di tenuta delle gomme (sono rimaste attaccate tutte e quattro) hanno migliorato la sicurezza. Nello stesso punto nel 20016 Jacques Villeneuve decollò su Ralf Schumacher e una gomma colpì un commissario uccidendolo. Quella esperienza è servita a salvare altre vite oggi. Se queste tecnologie venissero applicate alle auto stradali, si farebbe un altro grosso passo in avanti per salvare vite umane.