«A Loredana l’ho detto: lo sai che andiamo a Sanremo a prenderci un sacco di critiche? E le mi ha risposto: e chi se ne importa». Gigi D’Alessio racconta come è nata la «strana» coppia con la Berté, in gara con lui col brano
Respirare, cucitole addosso dal cantautore partenopeo. Un pezzo che è destinato a sorprendere e a far ballare l’Ariston con un sound disco dance anni 70, chitarre a go go e una Berté grintosa che, come disse tempo fa D’Alessio, «sembra un tir che ti arriva da dietro in autostrada». I bookmakers stanno piazzando il duo fra i probabili vincitori insieme a Emma e Renga. «A me non interessa la gara – ha raccontato D’Alessio ieri a Milano –, ma la vetrina del Festival per il mio album,
Chiaro, che esce il 15 febbraio. Sanremo è la fiera della musica italiana». Certo, ammette, «a chi non farebbe piacere vincere», ma, anche così non fosse, D’Alessio ha già vinto tentando di riabilitare una cantante complicata e col lancio di un prodotto ottimamente confezionato, forse l’unico che potrà davvero vendere dopo Sanremo, destinato a una tournée mondiale (ottobre debutto europeo, novembre e dicembre tour italiano, inizio 2012 Canada e Stati Uniti, 2013 album sudamericano e relativo tour in 22 Paesi). Insomma, la «macchina da guerra» D’Alessio per Sanremo ha "adottato" Loredana Berté, sperando che l’artista non faccia le bizze. «Loredana è una donna dolcissima, ha avuto una vita travagliata, ma con me ha un comportamento eccezionale – rassicura Gigi –. Ha bisogno di protezione e sa che da lei voglio il meglio». D’Alessio ha addirittura pensato a un progetto Berté: «Non voglio lasciarla sola dopo il Festival. Produrrò un album per lei insieme a Mario Lavezzi, con testi miei, di Panella e Bennato. E vorrei portarla in tour con me». Intanto, occorrerà vedere come la Berté affronterà l’Ariston, anche nel giorno dei duetti quando omaggerà la sorella Mia Martini con
Almeno tu nell’universò, insieme a D’Alessio e a Macy Gray. La star americana sarà anche nel disco di D’Alessio, con cui duetta in
Io sarò per te. «Un album dalle molte facce, cresciuto, maturo – spiega D’Alessio –. Anche se per me il 2011 è stato un anno tragico che per la prima volta mi ha portato a un rifiuto totale della musica». La tragedia è stata la morte del fratello, nello scorso luglio, che D’Alessio ha elaborato in un toccante brano
Lettera da Pietro (una missiva scritta dal Paradiso alla moglie) con la London Symphony Orchestra, che fa centro come
C’era una volta un re dedicato al padre scomparso nel 2005. «Io sono credente, li ho voluti ricordare con un sorriso e una speranza».