Giffoni sotto assedio, sin dalle prime ore del mattino, per accogliere tra grida e fotografie, twitter e autografi Logan Lerman e Alexandra Daddario, i due protagonisti della saga
Percy Jackson tratta dai romanzi di Rick Riordan che trasportano la mitologia greca ai nostri giorni. Trenta spettacolari minuti in anteprima del secondo capitolo,
Il mare dei mostri, diretto da Thor Freudenthal e distribuito anche in 3D nelle nostre sale dalla Fox il 12 settembre, sono stati preceduti dall’incontro delle giovanissime star con i ragazzi del Festival, curiosi di scoprire a quali nuove avventure andranno incontro i due semidei. Percy è infatti il figlio di Poiseidone, dio del mare, e Annabeth è la figlia di Atena, signora della sapienza. Non sono sicuri se la loro illustre nascita sia un dono o una maledizione, ma insieme saranno chiamati ad affrontare durante la loro odissea un gigantesco toro meccanico sputafiamme, terribili creature marine e un enorme ciclope che minaccia l’intero Olimpo. Dovranno quindi recuperare il magico Vello d’Oro e proteggere i magici confini del Campo Mezzosangue, santuario dei figli degli dei. «Ho studiato la mitologia greca a scuola divertendomi moltissimo – racconta Lerman, che nel film scoprirà di avere un fratellastro – e Percy Jackson è stata un’ottima occasione per riaprire i libri e ripassare. Trovo che trasferire quei personaggi nella modernità sia un’idea geniale». Sulle ragioni del successo di una di una saga che non raggiunge i vertici di
Harry Potter e
Twilight, ma che ha conquistato il cuore dei più giovani, come testimonia l’entusiasmo scatenatosi ieri alla Cittadella del Cinema, commenta la Daddario: «I protagonisti di
Percy Jackson sono dei ragazzini vulnerabili, pieni di dubbi e paure, capaci però di raggiungere risultati incredibili a dispetto delle loro fragilità. E questo è un messaggio assai confortante per tutti i giovanissimi». E a proposito della difficoltà di conciliare una vita "normale" con quella di star, Lerman racconta: «L’incertezza del futuro, il non sapere quale film mi aspetta dietro l’angolo, è causa per me di ansia, ma anche di eccitazione. Mio fratello e i miei amici mi aiutano a rimanere con i piedi per terra, sono la mia guida, mi dicono sempre la verità e io tengo molto al loro giudizio. Ma i momenti difficili non mancano: quando sei sul set di un film lasci a casa la tua vita per due o tre mesi e la troupe diventa la tua famiglia con la quale condividere lavoro ed emozioni». «Non è facile affrontare fallimenti, critiche e rifiuti – continua la Daddario – ma crescere significa imparare a gestire dolori e frustrazioni e farne tesoro per migliorarsi». Lerman: «La scena più divertente da girare in questo film? Quella con il ciclop». La cosa più spericolata mai fatta? Il primo bacio... Be’, alcuni di voi sanno quello che si prova...».Lerman, che negli ultimi due anni abbiamo visto anche nei panni di D’Artagnan ne
I tre moschettieri di Paul W.S. Anderson e in quelli di tormentato studente in
Noi siamo infinito di Stephen Chbosky al fianco di Emma Watson, ex Hermione in
Harry Potter, sarà Cam nel film biblico di Darren Aronofsky,
Noah, al fianco di Russel Crowe, Anthony Hopkins, Jennifer Connelly e ancora Emma Watson, ma anche tra i protagonisti di
Fury, film di David Ayer ambientato durante la Seconda guerra mondiale e interpretato da Brad Pitt e Shia LaBeouf. «In questo momento in cui tanti giovani hanno difficoltà a trovare il proprio futuro – dice l’attore – mi sento molto fortunato ad avere una carriera. Ai miei coetanei consiglio di approfittare di ogni momento per imparare il più possibile, di essere innovativi e di stare a vedere dove li porta il cuore».