La storia. Giada Valenti: ho cantato per Biden ma ora sento che l'America è l'Italia
La cantante Giada Valenti, presto in uscita con un nuovo album
Giada Valenti è una cantante italiana, di Venezia. Sin da piccola amava la musica e sognava di cantare in tutto il mondo. Dotata di una voce da usignolo, come la definirono alcuni giornali, tenace, intelligente e bella, ad un certo punto si trasferì in Olanda, per amore. Firmò subito un contratto discografico, rimanendo a lungo in testa alle classifiche con il brano (italiano) Libera. In seguito si trasferì negli Stati Uniti d’America, dove, nel 2015, ha conquistato il cuore di tutti con lo speciale musicale From Venice with Love trasmesso dal canale americano PBS, cantando indimenticabili canzoni del repertorio italiano, francese e americano. Nel 2019 Andrea Bocelli le ha chiesto di cantare con lui in concerti di beneficenza per la sua Fondazione negli Stati Uniti.
Eppure, proprio fra un successo e l’altro è intervenuta una malattia devastante, che sino a quel momento si pensava fosse incurabile. Giada è riuscita a sconfiggerla. Tanto che è appena uscito, proprio in occasione del Natale, un suo singolo in due lingue: Silent Night-Noche de Paz, prodotto da Gregg Field, produttore americano vincitore di 8 Grammy. Giada Valenti ha una storia personale molto forte. Oggi la vediamo in forma, eppure alcuni anni fa ha vissuto un dramma terribile.
«Avevo tre tumori rari, insulinomi, al pancreas. Svenivo sempre e non avevo più una vita normale - spiega Giada -. Ho sofferto molto, tra operazioni e riabilitazione, ma questa tragedia mi ha resa una persona ancora più forte. Ho passato un mese in ospedale a New York dove una squadra di dottori mi ha dato una seconda opportunità di vita. Ho mezzo pancreas, che però funziona alla perfezione ed un tumore ablato che da 6 anni è fermo li. È stata dura».
L’immaginetta di Padre Pio, riposta in un cassetto, era il segno di una fede respinta con rabbia che però poi ha fatto quasi un miracolo. «Forse un miracolo, di certo una risposta. Durante la malattia non ho mai perso la mia positività. Però una mattina, dopo settimane in ospedale, quando tolsi dal taschino del pigiama il santino di Padre Pio che avevo sempre con me, lo riposi in un cassetto, pensando: non servi a niente!».
«Un attimo dopo - continua Giada -, l’endocrinologa che mi seguiva entrò nella camera, mi abbracciò e disse che da dottore doveva credere solo alla scienza, tuttavia trovava incredibile che i miei continui svenimenti non avessero danneggiato il cervello, aggiungendo: “Credo che lassù qualcuno ti vuole bene”. Mi vengono ancora i brividi...».
Voltiamo pagina e scaldiamoci con il suo nuovo singolo che farà parte di un album, addirittura orchestrato dalla famosa Royal Philharmonic Orchestra, diretta dal Maestro Robert Ziegler nel mitico Studio A della Abbey Road Studios di Londra, dove hanno registrato tutti i loro dischi anche i Beatles. «Di certo per un'artista senza grandi case discografiche alle spalle è un sogno che si avvera – dice entusiasta Giada Valenti – . Quando ho sentito la musica suonata dalla Royal Filarmonica, mi sono commossa. Avere poi come direttore d’orchestra Robert Ziegler, che conosciamo tutti per i film di James Bond e Star Trek, ed essere menzionata nei suoi social... un orgoglio personale e per la mia italianità».
La sua famiglia l’aspetta in Italia ed è il suo perno che le ha permesso di sopportare il dolore della malattia. «La mia famiglia è la mia forza. La mia sofferenza non è neanche paragonabile a quella che hanno passato i miei genitori che mi seguivano dall’Italia e a quella di mio marito, sempre al mio fianco. Amici, fans, la mia camera era piena di regali, fiori, lettere e messaggi. Ho visto persone ammalate che erano sole. L’amore è tutto».
Con amore la Valenti ora si tuffa nel futuro con altri progetti. «Negli Stati Uniti ne ho in piedi svariati. Il progetto di Natale con la Royal Filarmonica, uno speciale televisivo e il tour. Mi piacerebbe poter passare più tempo con la mia famiglia anche in Italia. Ho calcato i palcoscenici più prestigiosi d’America, la Carnegie Hall di New York, lo Smith Center di Las Vegas. Ho cantato per Obama e Biden. Ma da italiana, mettere piede sul palcoscenico di San Remo, o apparire in un programma televisivo importante, oppure duettare con uno dei miei idoli, sarebbe di certo speciale. Anche per la gioia di mamma e papà».