Agorà

campionato. Fuori gioco chi picchia o protesta

Angelo Marchi mercoledì 4 agosto 2010
Linea dura contro i falli violenti, stop ai capannelli di proteste e massima tutela invece per chi sceglie lo spettacolo e il fair-play. Sono le linee guida in vista della prossima stagione degli arbitri di Serie A, dopo i cinque giorni di ritiro a Sportilia, sull’Appennino romagnolo.«Il calcio si divertirà a vedere arbitri di grande livello, liberi e sereni di testa», è l’auspicio del presidente dell’Aia Marcello Nicchi che ha tenuto a distanza le polemiche su moviola e tecnologia in campo: «Per ora vediamo con i nostri occhi, se poi cambieranno le regole applicheremo quelle nuove».Nel primo anno senza Rosetti, il nuovo leader della truppa arbitrale sarà Nicola Rizzoli. «Se si gioca a calcio, cercheremo di favorire lo spettacolo», ha spiegato Massimo Braschi, il responsabile dell’area tecnica. Quel “se”, ha sottolineato, è giustificato, perchè «non si può permettere a chi gioca in maniera violenta di farlo». Dunque sarà tolleranza zero verso gli interventi pericolosi: «Ormai si va sull’uomo a velocità folle anche se non si può prendere il pallone, serve un’attenzione diversa a come si sta modificando il calcio», ha spiegato Braschi nell’incontro che ha chiuso il ritiro, affollato da più di 300 arbitri e assistenti di A, B e Lega Pro.Nel mirino anche le proteste reiterate: «Certo che si può parlare con noi, ma ci sono modi e modi», ha sottolineato l’ex arbitro toscano chiedendo «che il capitano torni a fare il capitano, un ruolo che tutti devono sentire e che a noi serve moltissimo». Ai giocatori, infatti, i direttori di gara continueranno a chiedere collaborazione: «E poi basta con quelle facce meravigliate, serve consapevolezza del regolamento», ha chiesto Braschi. Inoltre si proverà anche a limitare le pause per gli infortuni, ma di fronte ai continui stop Nicchi e Braschi hanno allargato le braccia: «A noi tocca verificare se il fallo c’è, poi il resto dipende dai giocatori». Una novità riguardo i rigori: via libera a finte in rincorsa ma non in prossimità del pallone.Per Nicchi gli auspici di una buona stagione ci sono tutti: «C’è fiducia, stiamo crescendo in modo veloce», perchè questo gruppo, ha aggiunto, «ha professionalità strepitose e per questo ringrazio chi mi ha preceduto». Sotto la guida di Rizzoli, promosso capitano («e con il quale saremo in continuo contatto», ha assicurato il numero uno dell’Aia), «c’è una squadra dove il più esperto protegge il più giovane che a sua volta cerca di superarlo». Unica regola valida per tutti il rendimento: «Arbitrerà chi è più in forma», ha avvertito Nicchi, secondo il quale «il prossimo anno il calcio italiano si divertirà a vedere arbitri di grande livello, liberi e sereni nella testa». Inevitabile il riferimento alla moviola in campo: «Noi non facciamo crociate, oggi non c’è e gli arbitri vedono solo con i propri occhi», ha ribadito Nicchi. Un futuro aiuto della tecnologia, però, potrebbe non essere così poco gradito: «Noi applichiamo le regole che ci sono, se il governo del calcio le vorrà cambiare, noi applicheremo quelle nuove». Infine un nuovo plauso alla Rai per la decisione di limitare l’uso della moviola. Nicchi ha però escluso che gli arbitri possano partecipare a trasmissioni televisive: «Parleremo nelle sedi opportune e nei momenti opportuni». D’altronde, ha concluso, «farà più audience mostrare un gol in rovesciata che un rigore dubbio».