Tour de France. Chris Froome cala il poker
Come un giocatore che ha finito le fiches, Chris Froome mette sul tavolo il cronometro e cala il poker: il Tour 2017 è suo. Il britannico domina letteralmente la crono di Marsiglia per quel che riguarda la sfida tra i big, piazzandosi terzo a soli 6” dal polacco Maciej Bodnar e a 5” da Michal Kwiatkowski. Non è arrivata la vittoria di tappa per Froome (è la prima volta nei suoi quattro Tour de France che il britannico non vince), ma questa stavolta è un dettaglio, quel che conta è aver dominato «la sfida più difficile», come dice lui a caldo.
Domani, sui Campi Elisi, con il britannico nato in Kenia e cresciuto in Sudafrica, saliranno sul podio il colombiano Rigoberto Uran e il transalpino Romain Bardet, che ha salvato il terzo posto per un solo secondo dall'attacco del basco Mikel Landa, che resta giù dal podio per meno di 12 metri. Fabio Aru ha difeso egregiamente il suo quinto posto nella classifica generale, ampliando addirittura il suo margine su Daniel Martin, che lo seguiva in classifica generale.
Per il campione d’Italia una vittoria di tappa e due giorni in giallo: l’unico capace di contrastare la corazzata Sky, che con Thomas (prima maglia gialla a Düsseldorf) e poi con il britannico, che con quella di ieri ha portato a 59 il numero delle maglie gialle vestite, ha davvero monopolizzato la corsa. E adesso godiamoci lo spettacolo, con calma e serenità.
Sul calar della sera oggi Parigi e il Tour si vestono a festa. C’è la passerella finale, c’è la festa per Chris Froome, il sudafricano bianco nato in Kenia, naturalizzato britannico, che oggi sale per la quarta volta in carriera sul gradino più alto della corsa più importante del mondo, e lo fa per la terza volta consecutiva. Questa sera si fa festa e si brinda con champagne rigorosamente francese, all’ombra della Tour Eiffel e dell’Arco di Trionfo. La Senna placida accarezza le sponde de la ville lumiere, pronta a dare luce ad uno dei simboli più conosciuti nel mondo: la maglia gialla.