Agorà

Automobilismo. Formula uno, Mercedes sempre in pole

Paolo Ciccarone sabato 9 maggio 2015
​La Mercedes va, la Ferrari no. Con Rosberg tornato in pole position davanti al compagno di squadra Hamilton e Vettel terzo con la rossa, quello che sorprende è il divario, che dal mezzo secondo è salito quasi a otto decimi con la macchina modificata. Se si pensa che Raikkonen scatta settimo con la versione standard, complice un errore nel giro buono, ad oltre un secondo e sette decimi, le prospettive di aggancio, su questa pista, sono remote. Il problema è che la rossa non va come ci si aspettava e i pareri dei due piloti sono discordi. Per cui alla fine si è scelto di farli partire in assetti diversi, magari scegliendo tirando la monetina anche se non è così. Alla fine la sorpresa sono i due ragazzini della Toro Rosso, Sainz e Verstappen, che scattano dalla terza fila: in due non arrivano a 36 anni, la terza fila più giovane di tutti i tempi! Questi daranno spettacolo di sicuro, specie lo spagnolo che corre sulla pista di casa, ma il dubbio che la Ferrari non abbia indovinato le modifiche e che in pista vada in modo diverso da come ci si aspettava, fa tanto ritorno al passato e questo non è un bel segno. In gara, poi, potrà cambiare tutto. Si vedrà. "La pole è importante, vuol dire partire davanti, ma è solo una giornata di qualifica - dice Rosberg - stare davanti a Lewis in prova fa bene al morale, ma c'è la gara e la prima curva da superare, per cui non ci sono tattiche". Dal canto suo l'inglese riconosce che Rosberg ha fatto un gran giro di pista e cercherà di vincere senza creare danni nel team. Per quanto riguarda la Ferrari c'è da dire che Vettel è apparso disorientato: aveva la macchina modificata, con tanti piccoli particolari, ma di progressi veri nulla di eclatante: "Non so dire dove e come, so che abbiamo fatto un passo in avanti ma resta il divario con le Mercedes, la gara però è altra cosa e il nostro ritmo non era male". Fra venerdì e sabato sono cambiate le condizioni della pista e rispetto al giorno prima, in cui entrambi i piloti hanno usato le modifiche, per avere un riscontro diretto la Ferrari ha preferito differenziare le scelte tecniche, in modo da raccogliere più dati possibile. Visto il risultato, è urgente capire dove e in che modo fare i cambiamenti, questi usati in Spagna, per quanto numerosi, sono talmente piccoli che il cronometro non può dare riscontri significativi, si tratta più che altro di un atto di fede da parte del pilota che si affida a quello che deve guidare. Intanto Barcellona ha rinnovato il contratto di 4 anni, dai 35 milioni di euro richiesti si è scesi a meno della metà. Buon segno per Monza…