Sprofondo Rossa Vettel che succede? Due gare nervose, Cina e Russia, incidenti al via, accuse ai rivali (leggi Kvyat) due zeri su quattro gare in classifica e un divario abissale dal leader Rosberg, che con 100 punti contro i 33 del tedesco, comanda tranquillo il mondiale dopo aver vinto la quarta gara di fila a Sochi. È un inizio di campionato anomalo, tanto che dal nervosismo di Vettel, che dopo essere stato buttato fuori alla seconda curva via radio ha detto tante di quelle parolacce come mai negli ultimi sei anni, si intuisce come dietro ci sia altro. Ovvero una Ferrari non all’altezza della concorrenza: «I piloti non c’entrano - ha detto il presidente Marchionne - abbiamo un buon motore, una buona squadra ma non riusciamo a concretizzare tutto il lavoro svolto dal 2015 ad oggi, mi pesa enormemente non essere sul gradino più alto del podio ma non posso accusare nessuno, la squadra e i suoi uomini stanno facendo il massimo. Ci manca circa un secondo dalle Mercedes e come si sa è il più difficile da togliere, mi piaceva quando con Schumacher eravamo noi a dettare i tempi agli altri». Oggi, invece, non è così. E dal prossimo anno sarà ancora tutto nuovo, visto che cambiano le regole per le macchine e i motori, per cui si ricomincia. Era necessario approvare il cambio regolamentare visto che con questo non si è riusciti a primeggiare? «Lo abbiamo accettato per il bene dello sport, mi faccia dire così. E per le regole, c’è poco da dire, erano uguali per tutti e altri sono stati più bravi di noi». Quindi il problema resta: è una Ferrari che deve inseguire, sfortuna a parte (che nelle ultime corse ha bersagliato i piloti), perché ha un ritardo tecnico contro le Mercedes che non si riesce a colmare. E questo fa capire perché Vettel sia così nervoso: pensava di giocarsi il titolo contro i rivali, invece arranca e ha un mondiale in salita dopo appena quattro gare. Pensava di avere vita facile, invece deve fare i conti con i giovani arrembanti (vedi sempre Kvyat che lo ha buttato fuori pista in Russia) e con Raikkonen che gli sta davanti cosa mai accaduta nelle ultime tre stagioni al finlandese col suo compagno di squadra. E col cambio di regole alle porte, Vettel sa che se entro giugno, tre gare ancora quindi, le cose non cambiano in meglio, è finita la stagione, perché a questo punto dell’anno si pensa al campionato seguente, si progettano le nuove macchine e visto che dal 2017 c’è molto di nuovo, soldi, ricerca e sviluppo andranno in quella direzione, per cui dovrà fare un campionato in salita sapendo di essere battuto ad ogni gara. Non era quello che pensava e sperava. Come non pensava alle voci di mercato, con quel Ricciardo abbinato a Maranello al posto di Raikkonen, col contratto in scadenza, con altri pretendenti al secondo sedile della rossa. E se, con Kimi, Vettel ha messo una buona parola, tanto è più lento, Sebastian sa perfettamente che chiunque dovesse arrivare al posto del finlandese, per fare bella figura dovrà batterlo. E quindi non solo una Ferrari da svezzare, e non vincente, ma anche un nuovo possibile compagno di squadra pronto a dare fastidio. Sono questi gli elementi che girano nella testa di Vettel e che lo portano a trovarsi dove non dovrebbe, a farsi coinvolgere da guerre verbali (vedi Cina) e in pista (vedi Russia). Col risultato che dopo quattro gare quella che doveva essere la stagione trionfale, del concretizzare il buono visto nel 2015, sta prendendo la piega di una sonora delusione. Non è ancora uno sprofondo rosso, ma se non cambia qualcosa entro le prossime due gare, il rischio è dietro l’angolo. E questo spiega il nervosismo di molti, la delusione di tanti. A cominciare da Sergio Marchionne, che ha bisogno di una Ferrari vincente più dell’aria che respira.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Formula 1 Vettel delude ancora in Russia, ma Marchionne lo difende: «Non è colpa dei piloti» LA DELUSIONE. Il pilota della Ferrari Sebastian Vettel, 28 anni