Agorà

Storie di cuoio. Pegognaga sulla scia dell'Excelsior, l'elogio della sconfitta

Massimiliano Castellani martedì 24 settembre 2024

Le formazioni dell'Excelsior di Bolzano e del Bressanone unite dopo la gara di domenica scorsa finita 6-1 per i padroni di casa bolzanini

Mentre il Mantova sogna un futuro ritorno in Serie A, nell’ultima categoria del calcio, la Terza, i dilettanti mantovani del Pegognaga (comune di 6mila abitanti) si candidano al titolo di “squadra più battuta d’Italia”. Per il momento dovrebbe essere solo un record nazionale, perché i suoi ragazzi (età media della formazione 22 anni) forti, si fa per dire, delle 31 sconfitte consecutive (28 la passata stagione in Seconda categoria e le prime tre nel campionato di Terza) forse stanno stabilendo un primato europeo e se la giocano per un possibile riconoscimento iridato.

Pegognaga, impari la lezione dall'Excelsior: i maggiori perdenti di successo

Ma fermi tutti, perché quando si parla di record mondiale di sconfitte bisogna chiamare in causa i maggiori collezionisti di partite perse del pianeta calcio, ovvero la leggendaria Excelsior di Bolzano. Questa, dall’anno della sua fondazione, il 2001, ha collezionato sempre ultimi posti in Terza categoria e un clamoroso penultimo piazzamento. In queste lande si perde perché non conta come giochi, ma conta che tu giochi. Il calcio è prima di tutto sinonimo di inclusione sociale. Perciò quella della Excelsior è una storia unica che ha stupito persino i francesi, i quali scesero a Bolzano a dare un’occhiata per poi filmare.

Storie da docufilm, anche i francesi si sono entusiasmati

Si intitola I magnifici perdenti, il docufilm di Jean Gaudry che racconta questo spaccato di calcio di poesia che si può leggere aggiornato nel libro scritto dal medico sportivo Mario Endrizzi, Siamo tutti titolari. Storia della squadra più perdente d’Italia e del suo progetto rivoluzionario (Edizioni Buk). Il direttore sportivo Massimo Antonino, uno dei fondatori dell’Excelsior club ormai assurto a simbolo del calcio solidale (in squadra 30% di stranieri e ragazzi con disabilità psicologiche) ricorda che l’Excelsior si è data due regole imprescindibili: «Tutti devono giocare» e la seconda «far sentire ogni componente della rosa un titolare fondamentale». Ma mentre domenica scorsa il Pegognaga di mister Nicola Graziani soccombeva ancora, al Castelluccio (sconfitta in rimonta dal 2-0 firmato Mustafa Fadili si sono arresi sul 3-2), l’Excelsior spiazzando tutti si è concesso una domenica da leoni battendo il Bressanone con un pirotecnico 6-1. Lo score della squadra bolzanina fino ad ora parla di 5 vittorie in 23 anni di agonismo, quindi quasi un successo ogni lustro, condito da 8 pareggi e il resto solo sconfitte con un passivo che sfiora ormai i 3mila gol subiti.

Gli irriducibili sugli spalti, 4 abbonati e la capo ultrà gruista
Debacle forse inarrivabili, ma a Pegognaga ci possono lavorare. Sperano tanto di no i suoi, gli irriducibili 4 abbonati e la loro “capo ultrà”, la signora Dirce, 70enne professione gruista (qui nel 2012 il terremoto ha fatto danni) che alla domenica non si perde un match, pardon, una sconfitta dei suoi amati rossoblù. Ma attenzione, anche il primato negativo del Pegognaga può essere insidiato dal Bressanone che va assolutamente monitorato. Una squadra in ricostruzione, appena retrocessa dalla Seconda categoria, piena zeppa di giovani volenterosi, ma che al momento vanno alla ricerca della vittoria perduta.

Anche Bressanone fa sul serio: 54 gol incassati in tre partite

Dopo le prime quattro gare la squadra di mister Umberto Principe con quella incassata contro l’Excelsior, oltre alla terza sconfitta di fila che di per sé non farebbe notizia davanti a certe fenomenologie del “bisogna saper perdere”, può vantare un 21-0 subito contro l’Egna e uno score ragguardevole di 54 gol subiti (media 18 gol incassati a partita) e 3 realizzati, compreso quello segnato con la “punizione perla” di Elhaik. Il gol illusorio con cui il Bressanone era passato in vantaggio a Bolzano. Non sempre si può vincere, ma neppure perdere, e allora Bressanone e Pegognaga per bocca dei loro dirigenti promettono di rialzarsi in fretta e di cominciare a fare punti. Ma l’Excelsior insegna, il vero trionfo spesso sta proprio nell’elogio della sconfitta.