Musica. L'Eurovision tra bandiere escluse e il caso Angelina Mango
La cantante Angelina Mango rappresenterà l'Italia all'Eurovision Song Contest al via il 7 maggio a Malmö
L'Eurovision song contest dice no alle bandiere palestinesi. Saranno ammesse solo quelle dei 37 Paesi partecipanti all'evento, dunque anche quella d'Israele. Una misura necessaria per evitare problemi all'evento che si terrà dal 7 all’11 maggio a Malmö, in Svezia. Una decisione che in questo momento storico è certamente di forte impatto visto quanto sta succedendo nelle piazze internazionali, università in testa, riguardo al conflitto in Medio Oriente che ha infiammato il mondo intero.
La questione ha così tenuto banco anche in Rai dove questa mattina, all’indomani del Concertone del Primo Maggio (seguito ieri su Raitre da 1 milione 837 mila spettatori pari all'11,9% di share con punte oltre il 15% e i 2 milione 400 mila spettatori, posizionando la rete al terzo gradino dei canali più visti sia in prime time che nelle 24 ore), è stato presentato l’impegno della tv pubblica che seguirà in diretta la manifestazione canora continentale (inizio il 7 maggio con la prima semifinale, seguita poi dalla seconda semifinale il 9 maggio e infine dalla finale dell'11 maggio).
Sarà Angelina Mango a rappresentare l'Italia con La noia, il brano vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo. E proprio su questo c’è stato il primo “caso” in Rai dopo che la diffusione di una mail interna avrebbe spoilerato alcuni particolari della performance della cantante lucana figlia d'arte. Stamattina, durante la conferenza stampa a Roma, è stata comunque «assolutamente esclusa», da parte della direttrice di Rai Radio2, Simona Sala, la violazione della «cyber security», anche se, ammette, «abbiamo delle verifiche in corso e non sappiamo perché ci sia stato questo spoiler. Abbiamo chiesto internamente di provvedere, sono stati coinvolti i vertici dell'Eurovision». Per l'esibizione "spoilerata" si parla però di una eventuale controfigura. «È stato impossibile bloccare la cosa sui social - prosegue Simona Sala -. In realtà si tratta di controfigure, ma ci sono stati effettivamente degli elementi che sono stati svelati».
Ma è certamente la questione delle bandiere palestinesi o filo-palestinesi (come quella apparsa ieri sul palco del concertone del Primo Maggio a Roma) l’aspetto che più preoccupa organizzatori e partecipanti. «Siamo in un contesto internazionale molto delicato» e «dovremo fare molta attenzione ma la questione delle bandiere fa riferimento a un regolamento. Le bandiere, secondo le regole dello show, devono essere esclusivamente quelle delle nazioni in gara, e non possono essere fatte eccezioni» dice Claudio Fasulo, vicedirettore Intrattenimento Prime Time.
«Siamo consci del momento doloroso della situazione internazionale, ma siamo d'accordo con la visione dell'Ebu (l'Unione europea di radiodiffusione, ndr) e siamo contrari a ogni forma di abuso e molestia ai partecipanti, incoaggiando piuttosto un dibattito costruttivo e rispettoso per gli artisti in gara all'Eurovision Song Contest» fa eco la presidente Rai Marinella Soldi, aggiungendo che «l'Eurovision Song Contest è l'evento televisivo non sportivo più visto al mondo, un'occasione imperdibile anche per la sua vasta eco social e il coinvolgimento del pubblico più ampio. In questa occasione i servizi pubblici europei uniscono popoli e generazioni in nome della musica, dell'amicizia e dell'inclusività».
A condurre l’attesa manifestazione canora europea in diretta sulla Rai saranno Mara Maionchi («sono un po' agée ma felicissima perché è una cosa formidabile che unisce tutti con la capacità di fare una musica europea. Mi piace, mi rilassa, mi fa molto piacere» ha detto la 83enne discografica) e Gabriele Corsi che punta a «diventare il Pippo Baudo dell'Eurovison» e assicura: «Racconteremo le canzoni, gli artisti, in maniera discreta rispettando i tempi in maniera che vi possiate godere tutto».