Musica. Enrico Nigiotti: «Canto online per sostenere gli ospedali»
Enrico Nigiotti
Si moltiplicano i concerti online sui profili social dei vari artisti, da quelli di Francesco Gabbani e Francesca Michielin a Gianna Nannini, che da ieri (anche oggi alle 16) dal suo profilo Instagram ha dato il via a una serie di “serenate rock” contro la solitudine, dalla sua casa studio di Milano. C’è anche chi, come Enrico Nigiotti, che per la Nannini ha scritto oltre che per Ramazzotti e la Pausini, che terrà domani alle 18 un concerto dalla sua casa a Livorno sui suoi profili social (Facebook, Instagram e Twitter), per uno scopo solidale, sostenere una raccolta fondi per la terapia intensiva dell’ospedale di Livorno. Come lui, diversi artisti, da Achille Lauro a Carlo Conti, stanno sostenendo diverse raccolte fondi per gli ospedali italiani. Reduce da Sanremo dove ha portato il brano Baciami adesso, apripista di un gran bell’album, Nigio, personale e profondo al tempo stesso, che racconta un desiderio di semplicità al passo con questi tempi difficili. Il cantautore toscano però ha un obiettivo preciso e ce lo racconta.
Enrico, come ha pensato all’iniziativa di un mini live sui social?
Mi auguro che questo periodo si risolva per tutti, per la felicità umana, per i nostri cari. Io dalla mia mamma non ci posso andare, ma è giusto così. Ho pensato a una diretta streaming p, ma ci tengo a dire che non lo faccio per sdrammatizzate la situazione, ma per promuovere l’importanza di unire le forze e dare una mano agli ospedali delle nostre città. Con un piccolo gesto possiamo fare la differenza in una situazione di estrema difficoltà lo faccio con la raccolta fondi per la Terapia Intensiva dell’Ospedale di Livorno, la mia città.
Quali risultati vuole raggiungere?
La raccolta è partita ieri, e pensavamo di raggiungere un obiettivo di 5000 euro perché non mi aspettavo una risposta immediata: invece in poche ore la cifra è stata raggiunta e ora puntiamo ai 15.000. Il nostro Ospedale è piccolo, ma più possiamo raccogliere, meglio è. Farò un mini concerto, non so ancora come perché è la prima volta, ma non è per promuovere il mio disco, infatti farò anche le canzoni vecchie, ma piuttosto per condividere emozioni con i fan e soprattutto raccogliere i fondi.
Cosa pensa ci insegnerà questo momento?
La bellezza, nella cosa orrenda, è che siamo tutti uguali, tutti sullo stesso piano: è la cosa che fa tornare umani . Sembra di essere in un film, è tutta un’esperienza da scoprire, ogni giorno cambia. Ma quando ne usciremo, anche bere una birra con un amico avrà un sapore diverso.
Lei come passa le sue giornate?
Io passo le mie giornate suonando molto la chitarra e il pianoforte, ne approfitto per dare forma a degli appunti che avevo buttato sul cellulare nell’attesa di sapere se il tour previsto a maggio si farà oppure no. Non ho mai guardato molto la televisione, preferisco stare coi miei cani…
Tanto isolamento, dopo il bagno di folla di Sanremo solo un mese fa.
A Sanremo ho portato in gara un brano nostalgico e riflessivo, Baciami adesso, pensato per portare un lato romantico di me. Nelle canzoni dell’album Nigio parlo senza filtri, in modo amichevole, come se raccontassi una storia al bar, in maniera sincera, libera.
Ci sono anche storie di umanità varia in una provincia che sembra più autentica.
A Livorno ci conosciamo tutti, è un grande paese. Io rivendico ujn po’ di sana provincialità. Ho scritto un brano, Vito, ispirato al racconto Il treno ha fischiato di Pirandello. L’ho scritto per quei pazzi che urlano nelle piazze, sporchi, che ti fanno paura o che vengono presi in giro, per dargli dignità. Ma sono pazzi loro, o non siamo liberi noi?
C’è pure un omaggio a Pasolini.
Ogni album vuol rendere omaggio a un intellettuale che mi ha fatto crescere. L’altra volta era Alda Merini. Io amo molto le videointerviste, sono un fan di Carmelo Bene, ad esempio. Pasolini mi ha colpito in una intervista dove diceva che la società da lui vissuta non poteva essere considerata felice. Parole riportate in modo ironico da me per descrivere il modo di vivere delle persone di oggi, il loro m odo di commentare senza fermarsi a riflettere e pensare. Forse però, qualche cosa adesso cambierà.