Tennis. Djokovic: «Positivo al Covid ho rotto l'isolamento per un'intervista»
Una decisione sul caso del tennista Novak Djokovic verrà nelle prossime 24 ore. Resta sospesa la sua partecipazione agli Australian Open 2022 della prossima settimana, perché il ministro dell'Immigrazione Alex Hawke potrebbe cancellare il suo visto. Nonostante il tribunale di Melbourne nei giorni scorsi avesse annullato la precedente decisione del governo australiano di negare il visto di ingresso nel paese al tennista serbo Novak Djokovic.
"Gli avvocati di Djokovic hanno recentemente fornito lunghe ulteriori osservazioni e documentazioni di supporto ritenute rilevanti per la possibile cancellazione del suo visto", ha affermato l'ufficio di Hawke. "Naturalmente, questo allungherà i tempi per una decisione", ha aggiunto. Non vaccinato, il campione di Tennis era entrato in Australia con un certificato di guarigione dal coronavirus che ha contratto lo scorso 16 dicembre.
Novak Djokovic ha ammesso, in un comunicato pubblicato sui social, che la dichiarazione di viaggio rilasciata alle autorità di frontiera al suo arrivo in Australia conteneva informazioni non corrette, avendo affermato nel questionario Covid che non aveva viaggiato nei 14 giorni precedenti, mentre in realtà si era recato in Spagna dalla Serbia.
Secondo quanto scrivono The Sunday Morning Herald e The Age, Novak Djokovic potrebbe rischiare
fino a cinque anni di carcere in Australia. Le autorità del Paese stanno analizzando le discrepanze nelle informazioni fornite dal tennista serbo, che ha ammesso tra l'altro di aver effettuato attraverso un membro
del suo staff un'errata dichiarazione di viaggio per l'ingresso in Australia e di aver violato l'isolamento Covid in Serbia. La pena massima per chi fornisce prove false, sottolineano i media, è appunto una condanna fino a massimo di cinque anni.
Il tennista, che dopo una prima vittoria in tribunale attende ancora la decisione definitiva del governo di Canberra sul visto per restare nel Paese e partecipare agli Australian Open, ha parlato di un "errore umano e certamente non volontario" di un membro del suo staff, precisando che "nuove informazioni" sono state fornite alle autorità australiane per "chiarire questa questione".
Nello stesso comunicato pubblicato sui social Djokovic ha ammesso anche che due giorni dopo essere risultato positivo al coronavirus ha infranto le regole di isolamento per incontrare un giornalista per una intervista. Su Instagram, Djokovic ha ammesso che sì, avrebbe dovuto rimandare. "Mi sono sentito in dovere di condurre l'intervista a L'Equipe perché non volevo deludere il giornalista", ha scritto Djokovic nel post di Instagram. Il numero del Tennis mondiale ha garantito che in quell'occasione ha "preso le distanze sociali e ho indossato una mascherina, tranne quando è stata scattata una fotografia".