Agorà

Musica. Dieci dischi da mettere sotto l'albero

Andrea Pedrinelli sabato 23 dicembre 2017

Dieci titoli per godersi o regalare un Natale in musica sono forse pochi: ma non è facile selezionare in un mercato discografico sempre più affollato di prodotti vuoti di contenuto, destinati per lo più alla fruizione liquida. E poiché chi compra o regala dischi fisici è un appassionato “doc” con molte probabilità di aver vissuto l’era del vinile, ora in fiera ripresa, gli unici sensati consigli natalizi in musica non possono che cadere su sfiziosità o pubblicazioni in qualche modo indispensabili: dal punto di vista artistico o storico. Così la prima citazione va ai sempiterni Beatles: di cui esce il box di vinili colorati The Christmas Records (Apple/Universal, euro 139,00), sette dischi che mettono in circolo gli altrettanti flexy pensati per i fan tra ’63 e ’69 e allora spediti solo a loro per posta. Il box, comprensivo di libro e riproduzione delle newsletter d’epoca, propone il folle mix beatlesiano fra classici di Natale, gag, auguri e battute: con però alcune chicche, specie Pantomime del ’66, mini sceneggiato audio, e Christmas time (is here again) del ’67, con l’unico vero brano natalizio mai inciso dai Fab Four.

Se i Beatles chiamano, i cantautori rispondono con due cofanetti “Legacy Edition” dedicati ad album del ’77 che segnarono la storia. Come è profondo il mare di Lucio Dalla (Sony/RCA, euro 21,00) ripassa il primo disco in cui l’artista bolognese fu autore di ogni testo, aggiungendovi un secondo cd di live inediti dei pezzi originali e ampio libro di commento. Situazione simile per Burattino senza fili di Edoardo Bennato (Sony/RCA, euro 21,00), con cui l’artista napoletano vendette un milione di copie: nel primo cd l’originale rimasterizzato, nel secondo 14 altre letture dei pezzi, da rivisitazioni degli ultimi anni ai live del periodo ’77/’81 (con Enzo Avitabile nella band) sino a La fata e Il gatto e la volpe in francese. Restando poi in Italia, non può essere dimenticata la prima ristampa dopo 50 anni di Stereoequipe dell’Equipe 84 (Sony/BMG, euro 31,00): allora fu il primo lp italiano edito solo in stereo, oggi torna in versione solo vinile a 33 giri con allegato però anche il 45 giri 29 settembre/È dall’amore che nasce l’uomo. Con Stereoequipela band di Vandelli celebrava due anni di successi iniziati proprio con 29 settembre, proseguiti con l’altra hit di Battisti Nel cuore, nell’animae chiusi con Un angelo blu: in scaletta però anche pezzi (allora non dichiarati) di un imberbe Guccini e un’Orchestra della Scala impegnata fra accompagnamento e intermezzi.

Si torna a Londra per un’altra ristampa di livello, Listen without prejudicedi George Michael (Sony/Epic, euro 38,00). L’artista, scomparso lo scorso Natale, lavorava da tempo a questo progetto dedicato al suo secondo disco del ’90, con cui avrebbe avviare un’altra carriera: nel box oltre al cd rimasterizzato figurano un live acustico del ’96 e un cd di remix e rarità tra cui anche duetti con Paul McCartney e la grande cantante brasiliana Astrud Gilberto; e c’è pure un dvd con videoclip e live del ’90. Gli amanti del pop di spessore possono però puntare anche su due album di oggi: il primo disco con l’orchestra dell’americana Stacey Kent e il ritorno alla musica dell’attrice-cantautrice francese Charlotte Gainsbourg. La Kent ha pubblicato I know I dream-The orchestral sessions (Sony/Okeh, euro 8,00) in cui con raffinatezza rilegge pezzi di Jobim o Ferré, alternandoli a inediti su testi del Nobel Kazuo Ishiguro; la figlia di Serge Gainsbourg invece in Rest (Because/Warner, euro 18,00) realizza un gioiellino fra cantautorato, discomusic e dark pop, innervato di sonorità figlie di collaborazioni con Daft Punk o Arcade Fire, nonché di testi tra autoanalisi e riflessioni sul senso del vivere.

Per chi ama andare oltre il pop il primo nome è quello di Joss Stone, che torna con Project Mama Earth (Mascot/Edel, euro 10,00): un affresco di voce e ritmo tra jazz e world music. E più su, c’è un altro nome impossibile da ignorare: l’immensa Ella Fitzgerald di cui è ricorso quest’anno il centenario della nascita, e di cui viene ristampato il cofanetto di vinili Ella sings the George & Ira Gershwin songbooks( Verve/Universal, euro 100,00). Non si tratta della mera ristampa dell’incisione con l’orchestra di Nelson Riddle del ’59: rispetto ad allora si riconfermano le litografie di Bernard Buffet, ma si amplia il libro e gli lp diventano sei, il sesto con inedite versioni alternative (fra cui una Oh lady be good strepitosa) di un repertorio che già nel ’59 valse alla Fitzgerald il Grammy per l’interpretazione dell’anno. Restando sul jazz, chiudiamo con una chicca appena uscita: il disco postumo del grande pianista Renato Sellani Sempre amore (Philology/IRD, euro 17,00). Sellani incise le undici tracce in presa diretta nel 2013, con la cantante Stefania Scarinzi (centro dell’idea), il sax di Nico Gori e il basso di Massimo Moriconi, e oggi è bello riscoprirne l’inventiva fra riletture dello standard (anche) natalizio A child is born e brani di Parker o Luttazzi: cui si aggiunge la chicca di Tua, piccolo gioiello tra canzone e jazz con cui la brava Scarinzi ha modo di ricordare anche l’arte di Jula De Palma, una delle grandi e dimenticate voci della nostra miglior musica.