La tecnologia dei droni si mette al servizio della persona: la Croce Rossa utilizzerà i velivoli senza pilota per le
attività di ricerca e soccorso
in caso di disastri e catastrofi, in
Italia e anche all'estero. Lo ha annunciato
alla conferenza organizzata dal Roma Drone, "Droni e sicurezza. Situazione e prospettive dell'impiego degli Apr
per forze armate, corpi di polizia e protezione civile". "Ci stiamo perfezionando nei soccorsi
speciali e non potevano non prendere in considerazione l'utilizzo dei
droni: i nostri volontari già li avevano utilizzati per controllare i
campi profughi in Kurdistan -
ha detto Maria Teresa
Letta, vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana -. Questi veivoli rappresentano una sfida
per il futuro. Saranno utili in scenari post-terremoto per rendersi
conto dell'entità dei danni e ci faciliteranno molte altre operazioni
di protezione civile, di pace e di soccorso". Il vicepresidente del
Copasir, Giuseppe Esposito, ha sottolineato quanto i droni siano
"una parte innovativa dell'aviazione; con questa industria dei
velivoli - ha precisato -
si possono creare tra i 60 e i 70mila posti
di lavoro nei prossimi tre anni. Una grande
opportunità per l'Italia, ed è questa la frontiera della nostra
sicurezza interna ed esterna".
Dal mero uso militare dei droni si sono fatti passi avanti, ma oOccorre a livello europeo una direttiva comune che regolarizzi
l'utilizzo di questi strumenti - ha ricordato Esposito -. Dal 2008
esiste un direttiva che stabilisce che i droni sono
un'opportunità per
la sicurezza delle nazioni, ma fino ad ora nessun Paese ha ricevuto
dei finanziamenti".