Musica. A Cremona le olimpiadi della liuteria
Quando si è chiamati a custodire una tradizione di valore, il rischio é sempre lo stesso: imbalsamarla (sia pure con tutti gli onori), anzichè vivificarla. Non è così a Cremona, dove il Concorso triennale internazionale di liuteria “Antonio Stradivari” perpetua da cinque secoli un’eccellenza della città.
“Ciò che ho maggiormente apprezzato dai giurati di quest’anno - sono parole del loro coordinatore, il notaio cremonese Paolo Salvelli - é stata la sensibilità con cui hanno compreso lo spirito autentico di questo concorso. Il giudizio che sono chiamati a esprimere su ciascuno strumento, infatti, è un giudizio assoluto e non relativo: ciascuna creazione liutaria viene esaminata e valutata per se stessa, senza lasciarsi condizionare dal confronto con le altre”. Conseguenza pratica: é stata assegnata una sola medaglia d’oro.
Tutto finito, dunque? Niente affatto, perchè a Cremona esiste il Museo del violino (guarda la galleria fotografica) che, guarda a caso, è l’ente organizzatore del Concorso. Morale: fino all’11 ottobre, tutti gli strumenti che hanno superato la prima selezione sono ora esposti nel padiglione Andrea Amati. Ma i vincitori, tra quelle mura, vi rimarranno per sempre: la fondazione che è padrona di casa li acquisterà, e darà loro dimora a stretto contatto con gli “Amati”, i “Guarneri Del Gesù” e gli “Stradivari” che custodisce nel suo luogo più “sacro”. Cremona capitale della liuteria? Sì. E, a quanto pare, capitale mondiale. Oggi, esattamente come cinque secoli fa.