Televisione. Carlo Conti: Con il cuore ad Assisi. E resto in Rai»
Carlo Conti condurrà lunedì 10 giugno in diretta da Assisi su Rai 1 "Con il cuore, nel nome di Francesco".
Carlo Conti dà, anche quest’anno, il vero via all’estate. Dopo la grande festa della musica italiana conclusasi ieri, con le due serate dei Seat Music Awards 2019 in diretta dall’Arena di Verona su Rai 1, il conduttore sarà come sempre alla guida della manifestazione Con il cuore, nel nome di Francesco, in diretta dalla piazza inferiore della Basilica di San Francesco di Assisi lunedì 10 giugno in prima serata sempre sulla rete ammiraglia e su Radio Rai 1. Un evento di solidarietà, promosso dal Sacro Convento di Assisi fatto musica, testimonianze e beneficenza cui parteciperanno, fra gli altri, Giovanni Allevi, Paola Turci, Renzo Arbore, Fabrizio Moro, Nek e Francesco Renga. Ed anche il Piccolo Coro dell’Antoniano con la nuova hit estiva Come i pesci, gli elefanti e le tigri scritta da Tommaso Paradiso e Takagi & Ketra.Si potrà donare a favore delle iniziative francescane via sms e telefonate da rete fissa al 45515 fino al primo luglio.
Carlo Conti chiude la stagione tv con tre serate evento sulla rete ammiraglia.
«È una fine di stagione con lo sprint finale, è una cronometro dopo tanti grandi premi della montagna. Si vede il traguardo di un’altra bella stagione televisiva vissuta serenamente. E la finisco, come sempre avviene, con Con il cuore che è come la campanella che segna la fine della scuola e l’inizio delle vacanze. Tenendo conto che questo è un mestiere meraviglioso, che ti permette di lavorare sempre e di non lavorare mai. Sono un privilegiato».
Per lei quello di Assisi è un impegno da sempre speciale.
«È bello perché è proprio una serata che fai con il cuore. Ti dà il senso di raccogliere fondi per aiutare gli altri il più possibile e si vedono i risultati, perché ogni anno hai il resoconto di dove sono andati a finire materialmente i soldi raccolti l’anno prima: vedi le opere delle missioni francescane o il numero di pasti distribuiti nelle mense. La concretezza dei frati è palpabile».
Quali le novità di quest’anno?
«Prima di tutto è una grandissima festa di musica ed allegria. È un inno alla vita, un inno a questo bene prezioso che ciascuno di noi ha. E con tante tematiche. Anche gli ospiti che vengono presentano temi importanti nelle loro canzoni, penso a Pier Davide Carone e i Dear Jack che canteranno Caramelle sulla pedofilia, con cui rifletteremo sull’attenzione che i genitori per primi devono avere sui figli. Con Nonno Hollywood di Enrico Nigiotti tratteremo il rapporto intra generazionale e quanto gli anziani siano importanti nella nostra società. Con Fabrizio Moro attraverso la canzone Credere, parleremo di quanto è importante credere, in un Dio, negli ideali, in qualcosa di importante. Con Amara e Paolo Vallesi ricanteremo il loro successo Pace come spunto per riparlare di questo tema ahimé attualissimo»
E per quello che riguarda le testimonianze?
«Con le varie testimonianze, accanto al Custode del Sacro Convento di Assisi padre Mauro Gambetti, racconteremo la solidarietà. Mi collegherò con le mense francescane a Milano dove vedremo materialmente cosa accade ogni giorno. Fra le tante testimonianze ci sarà quella di suor Rita Giaretta che da 25 anni lavora a Caserta per la difesa e la reintegrazione di tante giovani donne sfruttate».
La serata televisiva da Assisi può essere momento di serenità e pensiero positivo fra tanta agressività anche mediatica che ci circonda?
«Credo che sia fondamentale placare un po’ gli animi. Il senso di fratellanza di san Francesco, di cui bisogna tornare a ricordarsi, è il centro della nostra serata».
Questo grazie anche a un rapporto speciale tra Carlo Conti e i frati francescani?
«Il mio rapporto con i frati continua a doppia mandata. Da una parte con il Sacro Convento di Assisi, dall’altra con l’Antoniano di Bologna, per il quale resto direttore artistico dello Zecchino d’Oro su cui sto lavorando. Fra l’altro pochi giorni fa ho ricevuto a Padova l’attestato antoniano di amicizia durante il Premio Nazionale della Bontà “Sant’Antonio di Padova”. Un ringraziamento per il modo di lavorare e per questo legame con il mondo francescano. Ne sono onorato».
A proposito di legami, quello di Carlo Conti con la Rai?
«È stato un anno molto interessante con Tale e quale, che è andato benissimo, La Corrida e lo speciale Zecchino di Natale. Il tutto, nonostante le obiettive difficoltà di oggi di fare grandi ascolti in prima serata. Seguo poi da lontano i successi del mio gruppo di lavoro Ora o mai più e L’Eredità. Per me è stata una stagione più rilassante perché lasciare l’appuntamento quotidiano con L’Eredità mi ha per- messo di lavorare di più dietro le quinte e di dedicare più tempo alla famiglia».
Il suo contratto con la Rai scade il 7 giugno e si sono sentite voci di un suo possibile passaggio a Mediaset.
«La prossima stagione per me sarà in Rai e sarà simile a quella passata, a partire da Tale e quale che torna a settembre. Ancora materialmente non abbiamo apposto la firma sul nuovo contratto, ma con i dirigenti Rai ci siamo incontrati a tavolino. Tutte e due le parti sono d’accordo a continuare questo bel matrimonio che dura ormai dal 1985. Perché cambiare?».
Fabio Fazio ha dovuto cambiare rete passando su Rai 2...
«Non so nulla di cosa succederà in conseguenza di questi passaggi. Io in realtà continuo a lavorare anche per Rai 3, chiamato dal direttore Stefano Coletta grazie al successo della prima serie di Ieri e oggi. Dal 16 giugno van- no in onda nuove sei puntate: gli ospiti che si raccontano nella prima sono Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, seguono Maurizio Costanzo, Renzo Arbore, Piero Chiambretti, Vincenzo Salemme e Lino Banfi. La prossima stagione della Rai credo sarà sulla falsariga di quella passata: possono cambiare i giocatori, ma la squadra e il modo di giocare di Rai 1 rimane quello. La rete generalista è la rete ammiraglia e continuerà a puntare sui successi consolidati».
La Rai però, in questo turbolento momento politico, pare attraversare un momento interlocutorio sulla gestione delle diverse reti...
«L’importante è che l’azienda Rai sia forte, specifica, con le sue reti, con la sua radio, con la sua Rai Play che è molto seguita perché ci sono sempre più persone che guardano il giorno dopo i programmi sul web. È un mondo in continua evoluzione. Il marchio Rai è forte e continuerà ad essere fortissimo, anzi. Ogni strategia aziendale, anche attraverso questi spostamenti, è al passo con i tempi. Non è un problema che si tratti di Rai 1, Rai 2 o Rai 3. L’importante è che la Rai sia una grande squadra in cui ciascuno di noi sia considerato una risorsa».
In futuro un Conti direttore di rete? «No, no, no, no. A ciascuno il suo. Credo che sia un altro mestiere. Io mi occupo della parte artistica, mentre dirigere una rete ha complicati aspetti gestionali per i quali ci sono tantissimi professionisti bravissimi ed esperti».
Meglio fare un po’ più di teatro con i suoi amici Pieraccioni e Panariello?
«Ma certo! Continuiamo con la nostra tournée estiva che prepara quella autunno-inverno nelle principali città italiane. Il 14 e 15 giugno saremo a Livorno e doneremo tutto l’incasso alle “Olimpiadi del Cuore”, onlus fondata da Paolo Brosio, per le finalità indicate dalla Diocesi e dal Comune di Livorno e per il primo Pronto Soccorso della storia di Medjugorje per tutte le etnie e tutte le religioni, il Peace Hospital della Bosnia Erzegovina».