Agorà

PICCOLO SCHERMO. Ciak, tutti pazzi per «Don Matteo»

martedì 17 settembre 2013
Il silenzio, quasi irreale, è quello che, ormai, si riesce ad avere solo su un set. Poi un grido: "Azione". Si comincia a girare. Siamo a Formello, una manciata di chilometri da Roma. Qui hanno sede gli studi della Lux Vide dove, in questi giorni, si stanno girando gli interni di Don Matteo 9, la fiction che arriverà sugli schermi di Raiuno alla fine di ottobre. Nella caserma dei carabinieri ci sono Simone Montedoro, nei panni del capitano Giulio Tommasi, e Nino Frassica, l’irresistibile maresciallo Cecchini. E in canonica, naturalmente, c’è lui: Terence Hill. Tonaca nera (la stessa da tredici anni, da quando è iniziata la serie), e quello sguardo che ha fatto la fortuna della fiction e del suo protagonista. Basti dire che ad attendere lui e il resto del cast a Spoleto all’inizio delle riprese, lo scorso marzo, c’erano migliaia di persone. Ai provini che la produzione ha fatto per cercare comparse si sono presentati in più di quattromila e, pur di avere un ricordo da portare a casa, alcuni si sono persino accontentati di fotografare il furgoncino del catering solo perché sui finestrini c’era la scritta (fatta con le lettere adesive) "Don Matteo". Non c’è giorno, raccontano dalla produzione, che qualcuno non passi dalla piazza del Duomo o si faccia trovare fuori dalla Basilica di Sant’Eufemia (bellissima, aperta dal Comune solo per le riprese) sperando di incontrare il sacerdote più amato della tv. Lui, con la modestia (e la timidezza) che lo contraddistingue commenta così il successo inarrestabile della sua fiction: «Don Matteo ha piantato dei semi che, ora, stano dando ottimi frutti. Dopo qualche anno, solitamente una fiction comincia a perdere un po’ di spettatori. A noi è successo il contrario: nell’ottava serie abbiamo avuto ascolti persino più alti del previsto». Una circostanza che non stupisce se si pensa alla crisi che sta attraversando il Paese e alla necessità di trovare un po’ di speranza ovunque sia possibile, anche in tv. Del resto, don Matteo, da un lato, e Cecchini e Tommasi, dall’altro, rappresentano figure che sono nell’immaginario collettivo della gente: il prete salva le anime e il carabiniere arresta i ladri: «Noi, avendo iniziato tredici anni fa, in un certo senso abbiamo anticipato questo bisogno di serenità della gente» commenta l’attore che, tra qualche giorno, tornerà insieme al resto del cast a Spoleto per terminare le riprese. E che, a proposito di serenità, si dichiara grande ammiratore di Papa Francesco: «Mi piace, dice le cose che i nostri politici non hanno il coraggio di dire». Però, aggiunge, «mi piaceva anche Ratzinger, soprattutto per la grande capacità di spiegare il vangelo».Nella cittadina umbra Don Matteo è arrivato dopo otto stagioni girate a Gubbio. Una scelta causata dalla crisi economica e dalla necessità di trovare condizioni più vantaggiose che si è trasformata in uno spunto di sceneggiatura. A motivare il trasferimento dei carabinieri dalla caserma di Gubbio a quella di Spoleto sarà, infatti, proprio l’accorpamento deciso per la spending review mentre quello del sacerdote sarà una decisione del vescovo che gli spettatori scopriranno nella prima puntata. In tutto saranno ventisei episodi, divisi in tredici prime serate. Oltre a una nuova location, per la nona stagione Don Matteo si è regalato anche alcuni volti nuovi. Due, in particolare: Giorgia Surina, che sarà Bianca, pm a Spoleto e grande amica del capitano Tommasi, prossima alle nozze; Andrés Gil, nei panni di un ragazzo problematico con diverse ombre nel passato.