Il caso. Chi tradì Anna Frank? L'editore olandese sconfessa il libro
Una foto di Anna Frank davanti al Centro Studi a lei dedicato a Berlino
Un editore olandese si è pubblicamente scusato per aver pubblicato un libro, The Betrayal of Anne Frank ("Il tradimento di Anna Frank") di Rosemary Sullivan, in cui viene identificato il presunto traditore che svelò ai nazisti il nascondiglio dell'adolescente ebrea in un membro del Consiglio ebraico di Amsterdam: un'accusa che diversi critici affermano essere non completamente corroborata. L'editore Ambo Anthos ha dichiarato che saranno sospese ulteriori tirature del libro, pubblicato negli Stati Uniti da HarperCollins, che pure vantava di basarsi su un'inchiesta durata sei anni diretta dall'ex agente Fbi Vince Pankoke e su risultanze poi enunciate in un documentario televisivo.
L'inchiesta su cui si basa il volume identificava il "traditore" in un membro del Consiglio ebraico di Amsterdam, Arnold van den Bergh, morto di cancro nel 1950. Il Consiglio ebraico era un organo imposto dagli stessi tedeschi agli ebrei di Amsterdam per dare l'impressione di un autogoverno degli ebrei e che tra l'altro aveva l'atroce compito di decidere chi assegnare alla deportazione su richiesta delle Ss.
Van den Bergh, secondo l'indagine, come notaio del Consiglio sarebbe stato sicuramente a conoscenza dei nascondigli usati dagli ebrei per sfuggire alla deportazione da parte degli occupanti nazisti e avrebbe dovuto rivelarne alcuni dietro la minaccia alla sua vita. E avrebbe perciò svelato agli aguzzini nazisti anche che in un piccolo spazio sopra un magazzino si nascondeva Anna Frank, autrice del celeberrimo Diario, deportata nel settembre 1944 ad Auschwitz e poi assassinata nel campo di sterminio di Bergen-Belsen nel febbraio 1945 all'età di 15 anni.
Pieter van Twisk, uno degli investigatori che ha contribuito a costruire l'accusa del libro della Sullivan, ha dichiarato che le affermazioni sono sufficientemente precise e di essere sorpreso dalla sospensione e dalle scuse di Anthos.