Il Nobel per la pace. Assegnato al programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite
Il premio Nobel per la Pace 2020 è stato assegnato al Programma alimentare mondiale dell'Onu, cioè il World Food Programme (Wfp). Lo ha annunciato il Comitato norvegese per il Nobel, a Oslo, in Norvegia sottolineando tra le motivazioni della scelta l'impegno del Wfp nel contrasto della fame nel mondo. "Per i suoi sforzi nel contrastare la fame, per il suo contribuito nel migliorare le condizioni di pace nelle aree interessate da conflitti e per essere determinante negli sforzi di prevenzione delle guerre che sfruttano la fame come arma".
Il Comitato norvegese per il Nobel ha evidenziato che la pandemia di coronavirus ha pesato sulla riflessione alla base della scelta del Wfp. "La pandemia ha contribuito a una forte impennata del numero di vittime della fame nel mondo", afferma il Comitato, citando come esempi Yemen, Repubblica democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, e mettendo in evidenza che "davanti alla pandemia, il World Food Programme ha dimostrato un'abilità impressionante di intensificare gli sforzi". "Finché non avremo un vaccino medico, il cibo sarà il miglior vaccino contro il caos", ha affermato il Comitato, citando il Wfp.
Il Nobel per la Pace fu assegnato per la prima volta nel 1901 e, a differenza degli altri Nobel, viene assegnato in Norvegia e non in Svezia; si tratta di uno dei più importanti riconoscimenti al mondo per leader politici, attivisti e organizzazioni internazionali.
Il Comitato che lo assegna, composto da cinque membri scelti dal Parlamento norvegese, aveva fatto sapere di avere ricevuto quest'anno 318 candidature per la categoria che non ha mancato di riservare sorprese nella storia del premio assegnato dall'istituto norvegese. Di questi 211 sono individui e 107 organizzazioni. Una lista lunga, la cui composizione non è però nota.