Agorà

Anticipazione. Celentano intervistato dai francescani: «Il Papa mi emoziona»

mercoledì 29 gennaio 2014
«Quando sento il Papa parlare di Gesù mi emoziono. Avverto due sensazioni fra di loro contrastanti: da una parte la gioia insaziabile di ascoltare qualunque cosa delle meravigliose gesta di Gesù, dall’altra una sorta di nostalgico dolore quasi come se Gesù l’avessero crocifisso ieri sera e io non avessi fatto in tempo ad incontrarlo prima».  A confessarlo è Adriano Celentano in una lunga intervista alla rivista dei frati di Assisi San Francesco Patrono d’Italia – che sarà pubblicata nel numero di febbraio – nella quale risponde a domande sulla politica italiana, sulla crisi economica, sulla fede e sulla vita della Chiesa. Nell’intervista rilasciata al direttore della rivista, padre Enzo Fortunato – anticipata sul sito sanfrancesco.org – Celentano definisce Bergoglio «il Papa della svolta. La cosa che più di tutto apprezzo di Pa’ Francesco (lo chiama così, ndr) è la forte concentrazione sulla figura di Gesù. È questa la vera svolta epocale che il mondo aspettava». Padre Fortunato svela online che l’intervista a Celentano nasce da una lunga consuetudine con i frati di Assisi: «Pochi sanno che il matrimonio di Adriano Celentano e Claudia Mori è stato benedetto da un nostro carissimo confratello francescano, padre Ugolino Vagnuzzi». Il Molleggiato parla poi dell’accordo fra Renzi e Berlusconi («sono fermamente convinto che Renzi abbia fatto bene»), di caccia all’evasione fiscale, riduzione del costo del lavoro e attenzione alla «bellezza» del Paese. Sono le tre voci sulle quali il governo, secondo Adriano Celentano, «dovrebbe concentrarsi» per affrontare la crisi economica. Ma è sui temi della fede che il Molleggiato esprime i sentimenti più personali. Cosa chiederebbe a San Francesco? Celentano risponde: «Gli chiederei di infondere nella mente dell’uomo il semplice concetto che, per quanto possa essere lunga la nostra esistenza qui sulla terra e i pregi che da essa ne ricaviamo, non siamo niente e ancora meno di niente se non ci prepariamo e ci concentriamo seriamente sulla figura di coLui che è il Creatore di tutte le cose».