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SANREMO. Celentano si smarca e devolve il cachet

Angela Calvini mercoledì 1 febbraio 2012
​Celentano pagherà 250mila euro di tasca propria per essere ospite al Festival di Sanremo. È paradossale, ma è quello che sostengono gli organizzatori della kermesse sanremese, che puntano tutto sul Molleggiato per tentare di fare il bis di ascolti dell’anno passato. D’altronde alza bandiera bianca tra le orchidee del Teatrino del Casino di Sanremo anche l’eterno ragazzo. «Questo non è il Festival di Morandi e Papaleo. Questo è il festival di Celentano». Lo abbiamo capito, ma Celentano ha firmato o no questo benedetto contratto? «Non ancora, ma mi ha telefonato ieri sera e mi ha detto, faremo un grande festival» se ne esce giulivo Morandi. Celentano, a quanto pare, si è impuntato sull’assunzione di un paio di tecnici di fiducia. E vabbè, ma la Rai quanto sborserà? Al che il direttore artistico Gianmarco Mazzi sfodera una lettera che, a suo avviso, dovrebbe tacciare una volta per sempre le polemiche dei giorni passati sui cachet milionari elargiti alle star dal servizio pubblico in tempi di crisi. «Ho il dubbio che si attacchi Celentano per paura di quello che potrà dire. Se no non si spiega una polemica così rabbiosa». E via con il bollettino. Il compenso di Celentano andrà interamente in beneficenza. Sarà di 350mila euro per una serata, di 700mila per due, di 750mila per 3 o più serate. «Una settimana fa Celentano ha contattato i Magnifici Sette – spiega Mazzi – sindaci che non stanno nei palazzi, per farsi indicare i nomi di famiglie bisognose. Al suo arrivo a Sanremo Celentano consegnerà al notaio del Festival una busta con i nominativi di tali famiglie».I prescelti sono Flavio Tosi sindaco di Verona, Giuliano Pisapia sindaco di Milano, Matteo Renzi di Firenze, Gianni Alemanno di Roma, Luigi De Magistris di Napoli, Michele Emiliano di Bari e Massimo Zedda di Cagliari. Saranno loro a consegnare i fondi, alla presenza di Claudia Mori o di una persona di fiducia di Celentano, «che potremo essere anche io o Gianni Morandi», spiega Mazzi.Già dettagliata, anche la ripartizione dei fondi. Nel caso il compenso fosse di 350mila euro, 100mila euro andranno a un ospedale dell’associazione di Gino Strada Emergency (che ringrazia) e 250mila a 13 famiglie italiane (una media di 20mila euro a testa). Se fosse di 700mila euro, 200mila euro andranno a 2 ospedali di Emergency a rischio chiusura e 500mila a 25 famiglie. Se sarà di 750mila, le famiglie beneficiate saranno 27.E ai poveri di Sanremo, che non sono pochi? A loro non andrà nulla, ma il sindaco Maurizio Zoccarato ha chiesto alla Rai di lanciare una raccolta fondi, durante la serata del giovedì, agli alluvionati della Liguria. Ovviamente i sindaci ringraziano, felici non solo della donazione, ma anche dello spottone festivaliero a loro favore. Tosi ringrazia e si dice pronto a collaborare col Molleggiato, come Renzi, mentre De Magistris e Alemanno dicono di essere già al lavoro.«Già, però le tasse sui compensi sono alte anche se vanno in beneficenza – tocca un tasto dolente Morandi – E Adriano le pagherà di tasca sua per non intaccare la cifra da devolvere. Rischia di pagare anche 250mila euro». Possibile? Pur di dire la sua sul palco dell’Ariston, Celentano andrebbe in perdita? Morandi taglia corto. «Celentano è Sanremo, ma è anche la musica, il cinema, la storia: insomma è l’Italia».