Il caso. Casamonica a Raiuno, scoppia la polemica
"È stato uno spettacolo vergognoso ed offensivo quello al quale i cittadini e le cittadine romane in primis, ma anche tutti gli italiani, hanno dovuto assistere ieri sera durante la trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa". Il Pd romano è il primo ad insorgere contro la presenza, nel corso della nota trasmissione televisiva, di alcuni rappresentanti della famiglia Casamonica, ospiti della televisione di Stato finanziata con il canone dei contribuenti. La figlia di Vittorio Casamonica, Vera, ha difeso la scelta di salutare il padre, boss mafioso noto alle cronache, con un funerale da favola con carrozza trainata da cavalli, elicottero e manifesti allusivi che lo dipingevano come un santo. Il commissario Pd a Roma e presidente dell'Assemblea nazionale del partito, Matteo Orfini alza i toni: "Porta a Porta e Rai1 riflettano: offrire un palcoscenico ai Casamonica è stato un errore grave che nulla c'entra con il servizio pubblico". Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai, incalza: "La puntata di Porta a Portasui Casamonica lascia sconcertati e configura una potenziale violazione del contratto di servizio della Rai: non si capisce come quello show possa essere considerato compatibile con il servizio pubblico. Chiederò che l'ufficio di presidenza della commissione si occupi della vicenda. È stato realizzato il sogno dei Casamonica, dargli piena visibilità sula rete ammiraglia del servizio pubblico. È inaccettabile". Fulmini anche dal senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Antimafia: "Domani in commissione Antimafia chiederemo di audire al più presto i vertici del servizio pubblico e dell'Ordine dei giornalisti per aprire una riflessione a partire da questa preoccupante vicenda". Sulla stessa lunghezza d'onda i parlamentari 5 Stelle in Vigilanza Rai: "Ospitare i Casamonica nel salotto di Bruno Vespa è un messaggio diseducativo e va contro la mission del servizio pubblico. La Rai intervenga, spiegando alla commissione di Vigilanza Rai perchè è stato fatto l'ennesimo elogio di un clan criminale. Bruno Vespa ha fatto disservizio pubblico, qualcosa di semplicemente inaccettabile", ma anche il blog di Beppe Grillo rileva: "Rai: servizio pubblico paramafioso. Fuori i partiti e la mafia dalla Rai. La famiglia Casamonica ospitata dalla Rai nel salotto buono di Bruno Vespa è un oltraggio a tutti gli italiani onesti".
Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha rincarato la dose definendo "la partecipazione a una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica un fatto grave. Oltre che paradossale. Credo che tutto ciò non sia accettabile in un servizio pubblico". Sul piede di guerra i giornalisti. "Chiediamo ai nuovi vertici: quale Raiservizio pubblico vogliono? Quali messaggi il servizio pubblico deve dare ai cittadini? Qui la questione non è censurare, ma scegliere quale Paese raccontare e come". È la presa di posizione dell'esecutivo Usigrai. A stretto giro di posta la retromarcia della trasmissione condotta da Bruno Vespa. Questa sera l'apertura della trasmissione sarà con un dialogo tra il conduttore e Alfonso Sabella, assessore alla legalità del comune di Roma. La registrazione è fissata per le 17.30 nello studio di via Teulada. In difesa di Vespa si schiera il direttore di Rai1 Giancarlo Leone: "Porta a porta" ha affrontato la vicenda Casamonica "con trasparenza e completezza d'informazione, senza fare sconti di alcun genere e con l'interesse di fornire ai telespettatori il più ampio quadro possibile di notizie". Leone poi ricorda che questa sera "sarà intervistato l'Assessore alla Legalità del Comune di Roma" Sabella e conclude: "Allo stesso tempo le reazioni diffuse dei cittadini ci hanno fatto riflettere su quanto sia cruciale il ruolo del servizio pubblico nel trattare tematiche delicate come quella dei Casamonica".