Pattinaggio. Carolina Kostner: punto e a capo
La seconda vita di Carolina Kostner inizia oggi, poco prima del pranzo, a Ostrava in Repubblica Ceca, sul ghiaccio dei Campionati europei. Archiviata la squalifica per il caso Schwazer la pattinatrice altoatesina torna in pista per incantare il pubblico con la soavità dei suoi gesti. Indossando i costumi disegnati da Gianni Sapone, nel programma corto odierno l’azzurra danzerà sulle note di John Bonham, mentre venerdì sera nel libero si muoverà sulle musiche di Antonio Vivaldi. La pattinatrice delle Fiamme Azzurre – apparsa già in spolvero nelle due uscite di dicembre, prima al Golden Spin di Zagabria poi ai Campionati Italiani di Egna in Alto Adige – ricalca la scena internazionale a quasi tre anni dai Giochi di Soci 2014, quando conquistò un bronzo che potrebbe anche trasformarsi in argento visto il coinvolgimento della russa Sotnikova (all’epoca medaglia d’oro) nella vicenda sul doping di Stato russo.
«È un qualcosa a cui proprio non penso. Sono affezionatissima al mio bronzo di Soci, medaglia che resterà nel mio cuore per sempre», racconta Carolina, sempre sul podio agli Europei dal 2006 al 2014 con cinque ori, due argenti e due bronzi. Conquistare la decima medaglia della carriera sulla scena continentale non sarà facile vista l’accesa concorrenza, guidata dalla diciassettenne russa Evgenija Medvedeva, detentrice del titolo europeo e di quello iridato.
Alla vigilia del trentesimo compleanno Carolina Kostner è comunque pronta a rimettersi in gioco, puntando spedita ai Giochi olimpici di Pyeongchang 2018. «Non ho mai pensato di essere al termine del mio cammino. Il desiderio è sempre stato di continuare a trasmettere quello che ho raccolto in questi anni di duro lavoro. E in tutto il periodo di stop forzato non mi sono fermata: ho voluto allargare i miei orizzonti e migliorarmi ulteriormente nella mia professione, studiando nuove tecniche, concentrandomi sulla danza, realizzando coreografie per gli spettacoli a cui ero stata invitata.
La creatività fa parte del mio essere atleta, artista e donna». La Kostner ha sempre puntato sulla parte artistica, eppure adesso le giurie sembrano privilegiare gli aspetti tecnici. «Sicuramente una componente artistica molto forte credo sia innata dentro di me, ma si possono combinare bene i due aspetti per poter dare una magia unica sul ghiaccio. Sono anche convinta che non si perderà l’attenzione sulla parte artistica, perché rappresenta la ciliegina sulla torta di una prestazione tecnica perfetta. Inoltre, gli anni di allenamento, la dedizione, la crescita personale e non solo tecnica sono ingredienti fondamentali che vanno ad aggiungersi alle doti personali di ciascuno».
Dopo aver scontato la lunga pausa, l’azzurra ritiene che il doping «esiste e rappresenta il punto debole dello sport», ma sulla vicenda che ha sconvolto la Russia preferisce «non esprimere giudizi, essendo un procedimento tuttora aperto e su cui non sono aggiornata più di tanto». Tuttavia sottolinea come sia fondamentale «lottare contro il doping e le scorciatoie per trasmettere i valori veri a i giovani ». Inevitabile ritornare sul caso Schwazer: «La vita è buffa, prima ti fa cadere e poi ti insegna la lezione.
Non viceversa. Questa vicenda è stata sviscerata in ogni dettaglio per mesi e ormai è un capitolo chiuso del mio passato. Penso di essere maturata in questi ultimi anni tanto da poter imparare dai miei errori e costruirmi un futuro nuovo». Per farlo Carolina si è trasferita a San Pietroburgo alla corte di Aleksej Mišin: modo molto naturale, a seguito anche di alcuni camp che ho seguito con lui. Una scelta condivisa anche con Michael Huth, la persona che mi ha fatto crescere e aiutata a raggiungere tutti i risultati che ho ottenuto e con la quale mi sento molto spesso. Non è un’esclusione di una persona a favore di un’altra, ma una condivisione di pensieri, una semplice evoluzione delle situazioni che ha portato a questo cambiamento».
Molto impegnata nel sociale, la Kostner è rimasta molto colpita dalla giornata trascorsa nei mesi scorsi a Porto Recanati con gli sfollati di Ussita, una delle località dal terremoto: «È stato un onore e una grande emozione per me poter essere presente a un’occasione come questa, dove lo sport è diventato un momento di serenità, un faro di speranza per persone che hanno perso tutto in un evento di portata così eccezionale». L’attesa è finita, da oggi si scrive il capitolo secondo della storia sul ghiaccio di Carolina, attesa nel programma corto alle 11.54. L’azzurra sarà la settima ad esibirsi su 34 iscritte. Dovrà quindi attendere alcune ore prima di conoscere il suo piazzamento (l’ultima atleta in gara pattinerà poco prima delle 16): «Vivo questo momento con grande serenità e guidata dalla passione per ciò che faccio, con la consapevolezza di non dover dimostrare nulla».