Agorà

Letteratura. Germania, è giallo su un falso racconto di Eco "Carmen Nova"

Gianni Santamaria lunedì 28 agosto 2023

Umberto Eco in una cerimonia accademica

In Germania furoreggia sui giornali e sul web il giallo sul ritrovamento di un romanzo, ovviamente giallo, Carmen Nova, che porta la firma di Umberto Eco (e una postfazione di Roland Barthes). Un chiaro falso, sin dal codice Isbn, nel quale si è imbattuto per caso su una bancarella Niels Penke, docente di letteratura a Siegen, che ne ha dato notizia via social per poi tenere una conferenza a Berlino il 10 luglio, dal significativo titolo “Su dei finti testi di Umberto Eco e Roland Barthes”. Ma sui social e sulla stampa la scia mossa dal ritrovamento della rarità libraria continua a mantenersi. La caccia all’autore di quello che appare come un divertissement erudito è aperta.
A parte le considerazioni di Penke sulla pochezza narrativa della smilza (40 pagine) Kriminalnovelle, il carattere fittizio (e divertito in puro stile Eco) dei rimandi è palese sin dal colophon. La presunta opera, uscita nel 1984 in Svizzera, è custodita in sole due biblioteche. Tra cui quella di Brema, che pubblica on-line il testo accompagnato da una esaustiva nota. La traduzione tedesca fa riferimento a un originale pubblicato a Londra e Milano nel 1966 da Octopus Book in cooperazione con Sherrinford & Sachker. Ora, Sherrinford è uno dei nomi temporanei che Arthur Conan Doyle pensò per il suo detective, poi scartato per Sherlock. Così come John Watson si sarebbe dovuto chiamare Ormond Sacker. Ed ecco Sherrinford & Sacker, inesistenti soci di una casa editrice (dal nome ideale per una società segreta stile Pendolo di Foucalut) sita in Baker Street come viene accreditata la Octopus… guarda caso la strada dove abitava il celebre detective di carta. Infine, l’editrice DoppelNull (Doppio Zero) di Zurigo non esiste a fa riferimento a James Bond, del quale nel 1983 era giusto uscito un film dal titolo Octopussy, operazione piovra. Il cerchio si chiude. Inesistenti sono anche le riviste da cui sarebbero tratte la postfazione di Barthes e la prefazione, firmata da tale Stephen Pelagius.

Tra tanti detective, resta da scoprire chi sia l’autore della burla. Di sicuro Eco, che sui falsi ha tanto riflettuto e scritto, si farebbe una bella risata su una beffa ordita chissà da chi per i posteri.