Il calcio riparte. La serie A e B in campo il 20 giugno subito dopo la Coppa Italia
Anche l’Italia nel calcio che conta. Dopo la Germania, la prima a ripartire, in anticipo tu tutti, e l’ok di Spagna (ripresa l’11 giugno) e Inghilterra (il 17 giugno), ieri è scattato il semaforo verde, anzi tricolore, anche per la Serie A che, assieme alla Serie B, ripartirà il 20 giugno. Così, dopo una lunga astinenza di tre mesi e mezzo (saranno 103 giorni alla ripresa del campionato), il calcio italiano riprenderà giocando quasi ogni giorno.
Ricevuto il via libera dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, appunto, per il 20 giugno, ora la Lega Serie A deve decidere con quali sfide si aprirà la Fase 3, che conta 127 partite da disputare: le ultime dieci giornate, quattro recuperi e tre sfide di Coppa Italia, finale compresa. Le ipotesi per il primo fischio d’inizio erano sul tavolo anche prima dell’incontro di ieri sera: cominciare con i quattro recuperi della 25ª giornata, tutte le dieci partite della 27ª, oppure le due semifinali di Coppa Italia che Spadafora ha auspicato si possano giocare tra il 13 e il 17 giugno.
Con il via alla Serie A il 20, la soluzione è di fatto chiara: oggi l’Assemblea dei club varerà un calendario con le due semifinali di Coppa (Juventus-Milan e Napoli-Inter). il 13 e 14 giugno e la finale il 17. Poi, si definirà con quali partite di campionato ricominciare corsa scudetto, zona Champions e salvezza, sapendo che le 124 sfide che rimangono saranno distribuite su otto fine settimana e 5 finestre infrasettimanali. «La ripartenza del calcio rappresenta un messaggio di speranza per tutto il Paese – ha commentato il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina –. Sono felice e soddisfatto, è un successo che condivido con Spadafora e con tutte le componenti federali».
«Nel caso la curva del contagio dovesse tornare a salire – gli fa eco il ministro dello Sport –, cosa che non ci auguriamo, si dovrebbe di nuovo sospendere. Ma la Figc mi ha assicurato di avere un “piano B e un piano C” ovvero i play off e i play out o la cristallizzazione dei campionati». Per ora la Serie C non ha sciolto le riserve sulla ripartenza, lo farà nel consiglio federale della prossima settimana. Ipotesi estrema quella della cristallizzazione, ma tutt’altro che improbabile visto il rischio di riscontrare eventuali positività al Covid-19.
La necessità della quarantena è «imprescindibile» scandisce a chiare lettere Spadafora avallando la presa di posizione dagli scienziati. Intanto ieri il Bologna, e con lui tutto il sistema calcio, ha tirato un sospiro di sollievo: il dirigente sospetto positivo è risultato negativo ai due successivi tamponi scongiurando la quarantena per tutta la squadra rossoblù. A conferma però che tutto è sospeso a un filo.
Come anche la trasmissione delle partite in chiaro da parte di Sky, per cui Spadafora ancora ieri auspicava «un segnale da parte di Sky che possa andare incontro alla volontà di tutti gli italiani di vivere questa ripresa con passione e anche evitando assembramenti in luoghi pubblici per andare a vedere le partite».
Gli ultimi gol visti dagli italiani risalgono al 9 marzo, Sassuolo-Brescia 3-0. In attesa di conoscere anche le decisioni sugli spostamenti fra regioni, la prima partita potrebbe essere una delle quattro della 25ª giornata, rimasta monca nel fine settimana in cui si accendevano i primi focolai dell’epidemia nel Nord Italia: Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma.
Spinge per questa ipotesi soprattutto l’Inter (terza a 8 punti dalla Lazio che insegue a -1 la capolista Juventus), ma anche le altre squadre convinte che sia necessario armonizzare quanto prima la classifica, anche nell’eventualità di un nuovo stop. Altre società vogliono ripartire dalla 27ª giornata: il clou in programma è Atalanta-Lazio, ma c’è ancora una dozzina di big match in calendario. L’unica certezza è che l’obiettivo è concludere il campionato il 2 agosto, mentre il termine del 20 fissato dalla Federcalcio servirà come margine per eventuali recuperi.