Agorà

Sport. Il calcio bello si gioca in provincia

Stefano Scacchi giovedì 23 febbraio 2017

Il bel calcio di provincia. L’Atalanta di Gian Piero Gasperini è la punta più visibile di un movimento che contagia anche Serie B e Lega Pro. La squadra bergamasca ha portato una ventata di freschezza su tutta la massima divisione con i suoi talenti che hanno scatenato l’attenzione delle grandi e quella del Ct Ventura: sono quattro i giocatori nerazzurri appena convocati per lo stage azzurro (Caldara, Conti, Spinazzola e Petagna) oltre a Gagliardini rivelazione nella prima metà della stagione con l’Atalanta e già ceduto all’Inter. I ragazzi di Zingonia hanno rinverdito la tradizione di quelle squadre di provincia che resteranno nel ricordo degli appassionati per i risultati ottenuti e il bel gioco espresso: l’Atalanta di Gasperini come il Sassuolo di Di Francesco, l’Empoli di Sarri, l'Udinese di Guidolin o quella di Zaccheroni, il Chievo di Delneri, l’Atalanta di Vavassori fino agli esempi già entrati nella storia del Foggia di Zeman, del Verona di Bagnoli e del Cagliari di Gigi Riva.

Questa capacità della provincia italiana di inventare calcio di qualità, grazie a giovani da lanciare sul grande palcoscenico, non è prerogativa solo dell’Atalanta in Serie A. Scendendo in B sono almeno tre le realtà che stanno stupendo lontano dalle piazze più attese. In ordine di classifica partiamo dal Benevento, capace di sorprendere appena arrivato dalla Lega Pro come succede sempre più spesso alle neopromosse dall’ex Serie C. I campani volano a due lunghezze dal Frosinone capolista, a pari punti con il super favorito Verona. Merito del bel gioco di Marco Baroni, un allenatore che ovunque va riesce a regalare spettacolo. Lo ha fatto nelle giovanili alla guida della Primavera del Siena e poi in prima squadra con Lanciano, Pescara, Novara e ora Benevento. Dove viene assecondato in campo dal talento purissimo di Amato Ciciretti, 23 anni, cresciuto nelle giovanili della Roma, 5 gol in questo campionato, chiamato a novembre per il primo stage azzurro di Ventura.

Adesso il ct ha guardato in casa della seconda sorpresa del campionato cadetto: la Spal di Leonardo Semplici, altro allenatore che passo dopo passo sta costruendo una squadra capace di giocare a memoria. Ventura ha portato da Ferrara a Coverciano il portiere Alex Meret e il difensore Kevin Bonifazi. I bianco-azzurri sono l’emblema di una risalita dalla provincia più profonda: nel 2013 sono tornati in Lega Pro grazie alla “trasformazione” della Giacomense, club della famiglia Colombarini, capace di tenere tra i professionisti una frazione di 466 abitanti, Masi San Giacomo. Da quel momento, ponderando bene ogni investimento, gli imprenditori nel settore della vetroresina (con l’azienda omonima Vetroresina Spa) hanno riportato in alto una città abituata al grande calcio fin dai tempi del rabdomante Paolo Mazza, scopritore di Fabio Capello ed Edy Reja.

Chiude il terzetto degli outsider il Cittadella, altra neopromossa senza paura capace di riprendersi le posizioni di testa dopo la promozione. D’altronde i veneti conoscono bene la categoria: prima della retrocessione al termine del campionato 2014-15 aveva disputato sette stagioni di fila tra i cadetti con Claudio Foscarini in panchina per un decennio, il “Ferguson italiano”. Roberto Venturato, ben supportato dal direttore generale Stefano Marchetti, non ha sbandato come i successori dello scozzese all’Old Trafford e sta tenendo il timone con autorevolezza.

In Lega Pro stanno scaldando i motori i possibili outsider della prossima Serie B. Nel girone A romba l’Alessandria dell’attacco irresistibile con Pablo Gonzalez (16 gol) e Bocalon (15) innescati dal fantasista Iocolano (4). Ma, facendo le debite proporzioni con le piazze ovviamente più piccole rispetto alle categorie superiori, qui la provincia non è rappresentata dalle favorite come Alessandria, Cremonese o Livorno. Il ruolo spetta alla Giana Erminio di Gorgonzola, alle porte di Milano, quinta in classifica: 20mila abitanti e uno stadio da poco più di 3mila posti affacciato sul Naviglio della Martesana. Qui viene sempre mantenuto acceso il fuoco della classe calcistica: dopo la partenza di Andrea Gasbarroni, tornato vicino a casa con il Pinerolo in Serie D, è arrivato Alex Pinardi, altro fantasista con trascorsi nella massima divisione.

Nel girone B tiene testa alle formazioni più accreditate il Pordenone, che già un anno fa aveva sfiorato l’impresa uscendo alle semifinali playoff con il Pisa di Gattuso. Adesso i veneti ci riprovano: 5° posto alle spalle di Venezia, Parma, Padova e Reggiana. Emblematica di un forte legame con la terra l’attività imprenditoriale del presidente del Pordenone, Mauro Lovisa, titolare di un’azienda di barbatelle, il primo innesto della vite dal quale quindi inizia la filiera che porta alla realizzazione del vino. Centro di questa produzione è Rauscedo, piccolo paese della provincia di Pordenone, che ha il primato di leader mondiale nella produzione di barbatelle.

Nel girone C invece sta vivendo una stagione esaltante il Matera di Gaetano Auteri che prova il bis dopo aver condotto in Serie B il Benevento un anno fa. La squadra della Città dei Sassi, pur reduce da una leggera flessione, è terza alle spalle delle strafavorite Lecce e Foggia. Il Matera si gode la posizione di rincalzo dopo essersi già preso abbondanti soddisfazioni campanilistiche: il Taranto principale rivale è indietro in classifica e il Melfi, avversario dei derby regionali, è stato sconfitto per 6-0 all’andata. Ma non si accontenta: a gennaio la proprietà ha rinforzato la squadra con numerosi innesti. Il direttore generale del club lucano è Pino Iodice, l’interlocutore della famosa telefonata intercettata con Claudio Lotito nella quale il presidente della Lazio si scagliava contro la presenza di outsider come Carpi e Frosinone in Serie A. Adesso Lotito rischia di ritrovarsi il Matera di Iodice in Serie B contro la sua Salernitana. La provincia del calcio italiana è viva e vegeta.