Sanremo, di tutto di più. Alla ricerca dell share perduto, la cinquantanovesima edizione del Festival della Canzone Italiana punta in alto su Mina e in basso (e che basso) sul fondatore della rivista erotica playboy, che arriverà in Riviera con tanto di Conigliette alla faccia del Codice tv e minori e del servizio pubblico. «Per le signore – ha spiegato ieri il cinico Bonolis – ci sono i muscoli del marcantonio David Gandhi della pubblicità del profumo ». Protesta Alessandra Mussolini, presidente della Commissione Bicamerale per l’infanzia, «la scelta della Rai di invitare a Sanremo le conigliette di Playboy è uno spot indegno del servizio pubblico». Questa babele mediatica messa in piedi da Bonolis – che sarà affiancato come valletta dalal modella Chiara Baschetti – punta a di rilanciare gli ascolti dopo la fallimentare edizione 2008 e scongiurare la chiusura della manifestazione, come ventilato ieri mattina dal direttore della prima rete Fabrizio Del Noce ammettendo di attendersi un’audience «compatibile con gli investimenti che la Rai fa sul Festival». Mina, che aprirà (e chiuderà) la rassegna cantando dal suo studio di Lugano un omaggio alla storia della musica italiana (lirica compresa), è l’asso calato sul piatto da Paolo Bonolis. «Con Mina partiamo col botto» ha commentato il dg della Rai Cappon. «In un momento di allarme per l’economia mondiale sarebbe stato di cattivo gusto strafare» ammette Del Noce parlando dei bilanci stretti del suo festival low cost. Via Monica Bellucci, via Angelina Jolie, via i Queen, per lasciar spazio ad artisti in promozione come Jim Carrey, come Annie Lennox, o non troppo esosi tipo gli Easy Star Allstars, protagonisti di una rivisitazione della musica dei Pink Floyd in chiave giamaicana intitolata The dub side of the moon, ma in trattativa c’è pure Giovanni Allevi (con un omaggio alla morriconiana colonna sonora del film La leggenda del pianista sull’oceano). Pure Tornano i comici, con Giorgio Panariello e Checco Zalone in pole position, ma Bonolis spera in Roberto Benigni, gestito dal suo stesso manager Lucio Presta (che però continua a smentire). E nel momento del bisogno si rifà vivo pure Pippo Baudo con un messaggio d’augurio. Ma finora a mettere la rassegna nell’occhio del ciclone ci hanno pensato soprattutto Bonolis e il responsabile musicale Gianmarco Mazzi con canzoni che parlano di aborto, omosessualità, di prostituzione o di generosi 'vaffa' al nostro paese. «Le abbiamo volute per esprimere un disagio» spiega Bonolis. «Un Festival di soli motivi d’amore sarebbe stato fuori dal mondo. Sanremo canta la vita della gente e basta guardarsi attorno per vedere qual è la realta che ci circonda». Per mondarsi l’anima, c’è sempre la Lotteria Italia, abbinata quest’anno al Festival col proposito di sovvenzionale le attività del Ce.R.S. (Centro Ricerche Studi), una onlus che si occupa di assistenza sanitaria domiciliare per i bambini portatori di handicap. A gonfie vele pure il concorso in rete per regalare l’opportunità di cantare all’Ariston (il sabato) pure ad una delle giovani promesse scartate dalla gara. «Abbiamo ricevuto 275 mila voti in una sola settimana, un record che segna un punto di non ritorno per il Festival sulla strada di internet» conclude Bonolis. «Ora stiamo pensando addirittura di dare alle stampe un doppio cd coi trenta pezzi che passeranno alla fase finale del concorso». Paolo Bonolis e Luca Laurenti ieri a Sanremo alla presentazione del 59° Festival della canzone