«Icorpi non sono mai delle immagini e le immagini non hanno mai un corpo»: parte da tale presupposto la lectio magistralis che Hans Belting – tra i maggiori esperti mondiali di iconografia – detta oggi alle 11 alla Sapienza di Roma (Dipartimento di Storia dell’Arte). «L’iconologia delle 'ombre' di Dante e l’Inferno televisivo di Peter Greenaway» è l’intrigante e complesso titolo della lezione, promossa anche da Carocci, editrice italiana di Belting. «La giustificazione dantesca si trova soltanto in una teoria figurativa che vive nella differenza categoriale tra immagine e corpo».
CRITICO. Hans Belting