Alle 8.45 in punto con la partenza in auto di Morgan De Sanctis si è chiuso, all'aeroporto di Fiumicino, il concitato e mesto rientro del primo gruppo di azzurri in Italia. Poco prima, era stato Pepe, il più scuro e tirato in volto tra tutti, anch'egli contestato, a lasciare lo scalo, inseguito da troupe e giornalisti, per chiedergli i motivi della sua arrabbiatura durante il viaggio di ritorno. Ma Bonucci, interpellato sull'argomento, ha detto «No, non è vero nulla». Un'uscita quella degli azzurri dalla sala arrivi che si è svolta in maniera concitata, tra inseguimenti a zig zag dei giornalisti ai giocatori man mano che, protetti dalla polizia, si infilavano nelle varie auto. Alle spalle ancora gli echi delle urla, limitate a non più di una ventina di persone e però ancora proseguite all'uscita: «Vergogna, mandateli a lavorare» e «Troppi soldi».Solo poco prima il clima all'interno dell'aerostazione, nell'attesa dei bagagli durata circa mezz'ora, era stato di tutt'altro tenore: ripetute foto ricordo con i passeggeri e operatori aeroportuali, qualche sorriso, nessun ombra di sfottò e contestazioni. E capitan Cannavaro aveva detto a tal proposito: «Contestazioni? La gente ha capito». E Pazzini invece non vede l'ora di girare pagina: «Ora voglio andare subito in vacanza e mettermi dietro le spalle questa brutta avventura e smaltire la delusione».
QUAGLIARELLA FESTEGGIATOUn migliaio di cittadini ha accolto il rientro a Castellammare di Stabia di Fabio Quagliarella, reduce dai Mondiali di calcio in Sudafrica. Il calciatore della Nazionale ha ricevuto un'accoglienza festosa e grata dalla città, con grida di giubilo, applausi e striscioni ai balconi. Anche il sindaco Luigi Bobbio ha voluto tributare all'attaccante un saluto speciale, donandogli, a nome della città intera, una targa-ricordo con la scritta: «A Fabio Quagliarella, orgoglio sportivo stabiese».«Sono orgoglioso di un ragazzo che rappresenta non solo Castellammare, ma la Nazione intera nel modo migliore - ha affermato il sindaco consegnandogli la targa - sono rammaricato perchè scelte tecniche che nè io nè altri hanno mai compreso, abbiano penalizzato il Mondiale di Quagliarella e della Nazionale nel suo complesso».Per gli stabiesi il bomber azzurro è un eroe e Quagliarella li ha ringraziati, pur evitando di rispondere alle domande dei giornalisti sportivi che gli chiedevano un giudizio sulle scelte dell'allenatore. A chi gli ha chiesto se si sentisse orgoglioso d'essere considerato l'unico "vincente" del Mondiale, il bomber ha risposto: «Io faccio parte dei 23 che hanno perso».