Cinema. Dopo 13 anni torna Avatar, il kolossal dei record. E c'è attesa per il sequel
Il 22 settembre torna nei cinema di tutto il mondo Avatar, il kolossal di fantascienza diretto da James Cameron. La storia dell'ex-marine Jake Sully che, in missione sul pianeta Pandora, si è trovato a voler proteggere quel mondo magico e suoi abitanti, tredici anni fa, nel 2009, aveva appassionato il mondo.
La spettacolare pellicola, vincitrice di tre premi Oscar, rivoluzionò l'arte cinematografica grazie alla tecnologia 3D. «Il film è stato scritto per il grande schermo in 3D - ricorda il regista - e ora lo abbiamo rimasterizzato in 4K, in alta gamma dinamica e in alcune sezioni del film a 48 fotogrammi al secondo. È più bello di quanto non sia mai stato». L'idea di riportare in sala il primo film nasce dal desiderio del regista di far vivere a una nuova generazione l'emozione di poter vedere Avatar al massimo del suo splendore. Cameron punta alle nuove generazioni di cinefili: «Chiunque abbia meno di 22 anni ed è diventato fan del film, lo ha scoperto fuori dai cinema ed averlo guardato così è come non averlo visto».
Il ritorno al cinema del primo Avatar, che sarà proiettato in 3 versioni (2D, 3D e 4k HDR) anticipa l'uscita dell'atteso sequel, prevista per il 14 dicembre. Negli ultimi anni il cineasta canadese si è dedicato a tempo pieno alla realizzazione dei nuovi capitoli della saga, che saranno quattro.
"Avatar: La Via dell'Acqua" sarà ambientato a più di dieci anni di distanza dagli eventi del primo film.
Nel cast (tra molti protagonisti del primo capitolo e varie new entry), troviamo Zoe Saldana, Sam Worthington, Sigourney Weaver, Stephen Lang, CCH Pounder, Edie Falco e Kate Winslet. «È stata una sorta di Odissea, girare e fare la "motion capture" sia per il secondo film, che ora è finalmente pronto, sia per il terzo e la prima parte del quarto. Come sapete questa è una saga che va a estendersi», ha spiegato il regista. «Credo che molti abbiano amato Avatar perché quel mondo ci ha portato fuori dai nostri discorsi politici, dai problemi quotidiani, dal nostro caos, per entrare in un altro universo, dove certo, c'è anche il conflitto, ma dove tutto è filtrato dalla lente della scienza e della fantascienza». Per questo, sempre secondo Cameron, «Qualunque sia la cultura a cui si appartiene, da quella cinese a quella nordamericana, ti immergi nel racconto. Le persone ritrovano l'universalità delle loro vite in questo mondo».