Agorà

Martedì 9 giugno. Dal cuore di Assisi la prima serata "live" di Rai 1 dopo il lockdown

Massimo Iondini lunedì 8 giugno 2020

È il primo evento live dopo la quarantena, quello di martedì 9 giugno in diretta su Rai 1 alle 20.35 dal piazzale della Basilica Superiore di Assisi. Per i nuovi poveri, per i tanti bisognosi che il Coronavirus ha aggiunto ai precedenti. Che sia Con il cuore, nel nome di Francesco a fare riaccendere le telecamere della Rai e la solidarietà per una diretta, dal vivo, in prima serata sulla rete ammiraglia, va oltre la dimensione simbolica, sul grande prato verde del co-patrono di un’Italia con 34mila morti in più. È la diciottesima volta, la maggiore età di un evento mai come quest’anno segnato dal destino. Anche nella coppia di padroni di casa, il veterano Carlo Conti (alla quattordicesima conduzione) e l’eterno ragazzo Gianni Morandi, che il direttore di Rai 1 Stefano Coletta definisce «armonicamente giusti per questa serata».

La sera dei miracoli, per dirla con Lucio Dalla (furono proprio i francescani di Assisi ad annunciarne per primi la morte otto anni fa), che l’amico e concittadino ricorderà cantandone due brani. La sera di nuovi gesti di solidarietà degli italiani, chiamati a sostenere la raccolta fondi per le mense francescane e per chi è stato colpito economicamente dal Coronavirus. Una serata dedicata dunque agli italiani in difficoltà, ai tanti poveri ancora più poveri, alle famiglie con bambini piccoli, anziani e persone sole o malate, coloro che stanno pagando il prezzo più alto. Sarà possibile sostenere i frati con sms e chiamate da rete fissa al numero 45515 fino al 15 luglio.

«Sono certo che gli italiani daranno tanto, hanno dimostrato durante la pandemia un grande cuore – dice Morandi, presentando da Assisi l’atteso evento -. La gente è disponibile quando crede nel buon fine di quello che è chiamata a fare. Del resto in una situazione come questa cosa farebbe e cosa direbbe san Francesco, visto che siamo qui nel suo nome?». «L’amore non è amato – gli risponde il direttore della sala stampa del Sacro Convento, padre Enzo Fortunato, citando le fonti francescane -, bisogna agire per amore».

Gratuità («Gianni canterà gratis, ha un cuore gigantesco, non soltanto le mani» dice Conti) e gratitudine, evocate da Morandi: «Sono io a dire grazie, perché mi viene data la possibilità di fare davvero qualcosa di concreto per gli altri e oltretutto di tornare a cantare dopo così tanti mesi. Da casa ho fatto qualcosa con la mia chitarrina, ma questa è un’occasione speciale. Davvero si può dare di più senza essere eroi, come cantavamo a Sanremo». Top secret la scaletta dei brani, ma senz’altro non mancherà Scende la pioggia, se non altro per motivi scaramantici, anche se il palco in legno sarà debitamente coperto.

«Sarà una serata all’insegna della semplicità – spiega Conti -. Io e Gianni chiacchiereremo da vecchi amici in un’atmosfera intima e raccolta, anche nel senso delle offerte che arriveranno dal pubblico da casa. Racconteremo storie di persone che hanno vissuto l’emergenza, parleremo dell’esperienza di un francescano medico che ha messo da parte il saio ed è andato a curare i malati Covid in ospedale e ci collegheremo con le mense francescane di Milano e di Bologna. Tutto all’impronta, con spontaneità. Leggeremo in diretta gli hashtag che arriveranno dal pubblico». E Morandi promette anche di cantare le canzoni che la gente gli chiederà da casa, in una diretta che sarà trasmessa (a partire dalle 20.35) anche da Radio 1.

«Ricominciare con una serata come questa – sottolinea Coletti – significa anche dare risposta a una domanda di contenuti profondi e spirituali, non solo di intrattenimento, che tenga conto del periodo drammatico che abbiamo vissuto. La tv futile avrà un futito sempre più difficile. Anche a noi “televisivi” questo periodo ha cambiato lo sguardo, ha aperto delle crepe sulla presunta onnipotenza dello scibile umano». Promesse di nuovo servizio pubblico, di rinnovata mission educativa, proprio a partire da un evento di solidarietà e di tv di qualità che può essere anche un «preludio di nuovo orizzonti di inclusività e di comunione» auspica il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti.