Fumetti. “Fede a strisce” premia i Faustino e Giovita di Silvio Boselli
Faustino e Giovita secondo di Silvio Boselli
Faustino e Giovita sono i santi patroni della città di Brescia ma sono anche i protagonisti di Due di noi, il fumetto di Silvio Boselli che racconta la storia di Faustino e Giovita, fresco vincitore del Premio “Fede a Strisce”, il premio che viene attribuito a Rimini per il fumetto religioso. Unico in Italia, il riconoscimento è indetto dal festival Cartoon Club insieme alla famiglia santarcangiolese Ramberti. La storia, ben raccontata da Boselli, abbraccia con delicatezza un arco narrativo che va dai giorni nostri tra le bancarelle che riempiono il centro storico il 15 febbraio (giorno della fiera per la festa dei patroni) per immergersi in un attimo dopo nella Roma antica e poi nel Quattrocento, quando i santi apparvero durante l’assedio di Niccolò Piccinino. Nel volume edito dalla Fondazione Civiltà Bresciana, Faustino e Giovita vengono ritratti come giovani rivoluzionari bresciani vissuti al tempo di Traiano e Adriano che si votarono al messaggio di Cristo rifiutando ogni compromesso e preferendo il martirio. La giuria del Premio “Fede a Strisce” ha poi attribuito la menzione speciale all’originale Elisa Salerno. Femminista? Sì! Cattolica? Anche!, di Enrico Zarpellon ed Alice Walczer Baldinazzo edito da Becco Giallo.
Perché un premio al fumetto di senso religioso? Perché il Mistero abita anche sulle nuvole. E le domande sul senso della vita possono essere coniugate con la leggerezza di un ballon. E sarebbe bene prestare maggiore attenzione al fumetto come linguaggio che dialoga con l’infinito. Quella di Alessandro Bottero, uno dei giurati, è invece una amara riflessione. “La religione oggi è vista come elemento bigotto e retrogrado, e gli autori di fumetti solitamente si tengono alla larga dallo scrivere storie a tema religioso. Le eccezioni sono poche. E gli editori mainstream non affrontano il tema”. E un personaggio religioso positivo, poi, è difficile rintracciarlo tra una vignetta e l’altra. Neppure il fenomeno manga cambia le carte in tavola. “Proviene da una cultura diversa, al limite hanno un concetto spirituale, ma basato su karma, reincarnazioni, buddismo e altro. Ma quasi sempre declinano l’argomento come in un videogioco: religione uguale esseri potenti che combattono tra loro”.Peccato perché la tradizione italiana, tra riviste ("Il Giornalino", "Messaggero dei ragazzi", "Il Vittorioso" solo per citarne qualcuna) e autori (da Dino Battaglia a Sergio Toppi) ha sempre dimostrato di parlare con stile della ricerca ultima dell’uomo.