Sanremo 2024. Dargen D'Amico, sul palco l'impegno per i migranti
Dargen D'Amico in gara a Sanremo 2024 con "Onda alta"
Il tema dei migranti sta proprio a cuore al producer, rapper e autore milanese Jacopo D’amico, in arte Dargen D’Amico, che già nella scatenata Dove si balla al Festival nel 2022 cantava “incubi mediterranei, che brutta fine fermi al confine”. Stavolta all’Ariston si balla sull’Arca di Noè, dove l’Onda alta del titolo è quella dei migranti che arriverà a travolgere il nostro mondo pieno di ipocrisie dove, canta Dargen, “abbiamo tutto ma ci manca il sentimento”.
Uno dei testi più intelligenti e impegnati di questo Sanremo 2024 al via il 6 febbraio, Onda alta ci fa rabbrividire parlando di gente che fugge dalla “guerra dei bambini” navigando verso Malta “senza aver nuotato mai nell’acqua alta”. «Il nomadismo è un tema che mi appartiene - racconta l'artista 43enne -. Quello familiare, per me che ho genitori originari della Sicilia, e quello che coinvolge gli altri. Perché tutti facciamo fatica a capire quale sia casa nostra. Nel 2023 gli arrivi dei migranti hanno superato 150mila unità. L'emigrazione è parte imprescindibile dell'esistenza. Nessuno geneticamente è nato qui».
Ma Dargen fa di più: per la serata delle cover l’8 febbraio ha voluto accanto a sé la neonata BabelNova Orchestra, orchestra multiculturale formata da ex musicisti della Orchestra di Piazza Vittorio e da nuove leve di italiani di seconda generazione, per un omaggio a Ennio Morricone (The Crisis) e con i brani di Dargen D’Amico Modigliani (storia di un italiano che emigra all’estero) e Dove si balla. In più i suoi abiti firmati Moschino riporteranno messaggi e simboli di pace e inclusione.
Inoltre nasce Edicola Dargen: a partire da martedì 6 febbraio in Piazza Muccioli 16 a Sanremo, tutti i giorni a partire dalle ore 10 è in distribuzione gratuita il fumetto realizzato dall’argentino Daniel Cuello sul tema migranti. Alle ore 18.30 gli incontri sulle migrazioni: fra gli ospiti Alessandro Porro soccorritore di Sos Mediterranée, il regista Olmo Parenti e Cecilia Strada di Resq Onlus.
Onda alta è il biglietto da visita per il nuovo album di Dargen D’Amico che esce oggi, Ciao America (Island records), dove l’autore sa unire il rap, la dance anni 80 e 90 e la melodia a testi densi sulla società di oggi contraddittoria, cinica e disillusa. Spiega l’artista: «Un titolo riferito ai miei, quando da ragazzino chiamavo momento Ciao America l'occasione in cui si leggevano le lettere dei parenti emigrati. E mi sembrava riassuntivo di questo momento che il mondo sta vivendo, con il passaggio dello scettro (economico) dall'Occidente all'Oriente, e quindi “Ciao America”. Una fotografia di un tramonto che fissa anche il nostro Paese, ormai in balia dell’immobilismo da almeno 30-40 anni». Nell’album in più punti riecheggia un pensiero a Dio, fra senso di vuoto e nostalgia, come ne La goccia e nella finale intima e densa Vita per sempre, frase incisa sulla navata di una chiesa in cui la protagonista cerca rifugio dalle sue disillusioni cercando la speranza di un futuro migliore che appare in un momento di fede e però scompare l'attimo dopo. Ma c’è la consapevolezza, come in Metà di qualcosa, in collaborazione con il rapper Rkomi e il cantautore Vincenzo Fasano, che non ci si basta da soli.