Camicia bianca, capelli sbarazzini, arriva sul tappeto blu del Giffoni Film Festival sulle note di
Do You Hear the People Sing?, una delle canzoni del musical
I Miserabili, il film dove l’abbiamo sentito cantare. Prima è stato Colin Clark, giovane assistente alla regia che sul set di
Il principe e la ballerina ebbe una breve relazione con Marylin Monroe. Eddie Redmayne, 31enne attore britannico, firma decine di autografi, sorride, si lascia fotografare, accetta fiori dalle sue fan e poi finalmente entra nella Sala Truffaut per incontrare i ragazzi della giuria. «È la migliore accoglienza che abbia mai avuto nella mia vita», dice emozionato. E rivedendosi nelle immagini che ripropongono alcuni dei suoi lavori, commenta: «Nei miei film piango spesso, forse dovrei cominciare a sorridere in qualche commedia». L’attore sarà nel prossimo film di fantascienza dei Wachowski,
Juppiter Ascending, al fianco di Channig Tatum e Mila Kunis, e poi in
Theory of Everything di James Marsh dove interpreta il celebre fisico, matematico e cosmologo Stephen Hawking, condannato all’immobilità dall’atrofia muscolare progressiva e membro dal 1986 della Pontificia Accademia delle Scienze. «Molto tempo fa – dice Eddie – l’aspirazione delle persone era entrare a far parte della nobiltà, oggi l’obiettivo è essere famosi. Personalmente il mio interesse è puramente artistico, teso a realizzare una buona interpretazione. Il mondo del cinema è fatto di glamour, certo, ma anche di tanto, tanto lavoro». E a proposito del
royal baby aggiunge: «Credo sia davvero eccezionale come William e Kate siano riusciti a vivere questa esperienza in maniera serena nonostante il bombardamento dei media».Tra gli ospiti di ieri anche l’attore e regista Giancarlo Giannini e il cantante Max Pezzali, mentre desta qualche perplessità la scelta del festival di selezionare un film come
Any Day Now di Travis Fine, regista e attore americano. Certo, la pellicola ha vinto il premio del pubblico al Tribeca Film Festival nel 2012 ed qui a Giffoni è stata proposta ai ragazzi dai diciotto anni in su, ma l’impressione è che talvolta le kermesse cinematografiche scelgano qualche pellicola non tanto per le sue qualità artistiche, ma per lo scalpore che hanno il potere di suscitare. Ambientato nella Los Angeles degli anni Settanta, il film è infatti la storia vera di Rudy, che lavora come drag queen in un locale di Hollywood, e Paul, viceprocuratore distrettuale. I due diventano una coppia e quando Marco, un ragazzo di 14 anni affetto da sindrome di Down, viene abbandonato dalla madre tossicodipendente, decidono di adottarlo, pronti a ingaggiare una battaglia legale con le autorità che vengono a conoscenza di questa inconsueta situazione familiare.<+copyright>