Non solo cinema, ma anche sociale e lavoro. Il Giffoni Film Festival (Gff) ha chiuso i battenti. Ma restano le tante sollecitazione e le attività che proseguono nel corso dell’anno. Si comincia dalla fine, ossia dai premi assegnati e dal bilancio di questa 43esima edizione: per gli elements +6 è
The Famous Five 2 di Enid Blyton a trionfare, gli elements +10 scelgono
Mike says goodbye di Maria Peters, i generator +10 votano per
Regret! di Dave Schram, mentre i generator +16 incoronano
The Golden Cage di Diego Quemada-Diez, chiudono i generator +18 con
Any Day Now di Travis Fine. Circa 200mila presenze in dieci giorni, 100mila spettatori alle anteprime e agli eventi speciali, 30mila partecipanti ai concerti, senza dimenticare un milione e 300mila collegamenti contemporanei in streaming: questi solo alcuni dei numeri della 43esima edizione del Gff. "Sapevo – spiega
Claudio Gubitosi, l’ideatore della rassegna dedicata al cinema per ragazzi – che mi sarei dovuto arrendere al complesso di emozioni che insieme abbiamo vissuto. Dieci giorni uniti dal logo Giffoni Experience, ma tutti estremamente diversi tra loro. Il Giffoni, il Festival più necessario, non finisce mai".Una manifestazione dai mille volti che da un lato ha guidato per mano i più giovani in sala, tra le poltroncine di raso rosso dove basta una luce spenta e un proiettore per dimostrare che la magia esiste, dall’altra ha incantato i più cresciuti con anteprime, ospiti, concerti ed eventi di ogni sorta. La prova che, di fronte al Gff, si è tutti degli eterni bambini perché, dai 3 ai 99 anni, rimane intatta la voglia di sorprendersi. “Quest’anno è venuta fuori la vera essenza del Festival – ha continuato Gubitosi – si è prestato ascolto, finalmente, anche a tutta la parte formativa che viviamo durante l’anno”. Un grazie particolare è andato alla Regione Campania: "In un momento difficile l’amministrazione regionale ha dato il suo contributo – ha sottolineato il direttore artistico del Gff –. Ha scelto di darci fiducia e noi abbiamo dimostrato di essere all’altezza delle aspettative. In tutto abbiamo appurato che sul territorio la ricaduta economica, apportata durante i giorni del Festival, è pari a 14milioni di euro. Dopo 43 anni Giffoni non è ancora nata. Ho la visione di questo Festival come qualcosa che è ancora in costruzione. Alla Regione vorrei ricordare l’importanza di mettere la prima pietra per il Giffoni Multimedia Valley".Progetti per il futuro non solo strutturali quelli posti in essere dall’organizzazione. "Da settembre partirà una nuova start-up – ha annunciato Gubitosi –. Obiettivo sarà mettere sul mercato i giovani talenti del nostro Festival. Sempre a settembre saremo in Macedonia per continuare quell’asse dei Balcani che ci vedrà anche in Kosovo e Serbia. Poi partiremo per Doha, in Qatar, e a gennaio saremo in Brasile”. Mentre Paolo Russomando, sindaco di Giffoni, annuncia la “nascita della Cineteca regionale, che avrà sede nelle Antiche Ramiere, e della Fondazione Giffoni. Il Comune e il Festival sono pronti a lavorare insieme per realizzare i sogni che portiamo avanti da anni”.Nei dieci giorni di rassegna ufficiale tante le associazioni sociali, non profit e istituzionali che hanno partecipato: da Telefono Azzurro ad Aura, da Amnesty International ai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale. "Per noi sono i ragazzi le vere star del Giffoni Film Festival; il loro sguardo stupito e vitale quello che ci guida ogni giorno": queste le parole di
Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile, professore ordinario dell’Università di Modena e Reggio Emilia e presidente di Sos Il Telefono Azzurro ONLUS a commento dell’alleanza tra Telefono Azzurro e il Gff, che ogni anno si rinnova. Come ormai consuetudine, infatti, da circa 20 anni, SOS Telefono Azzurro Onlus è a fianco del Gff per tutta la sua durata, lavorando dietro le quinte coinvolgendo ogni giorno centinaia dei ragazzi presenti tramite laboratori e iniziative a loro dedicate. Tra i progetti ‘simbolo’ di questo festival quello di “Giovani Protagonisti”, il sito di Telefono Azzurro pensato apposta per loro, che i ragazzi hanno potuto popolare di contenuti intervenendo anche su layout grafico e sulla struttura. "Il progetto è solo uno dei tanti che stiamo affrontando con la loro collaborazione, ma riflette al meglio lo spirito della nostra presenza qui quest’anno - ha sottolineato Caffo -. All’interno del Giffoni Film Festival, in questi anni, abbiamo imparato a convivere con la linfa vitale che solo questi ragazzi sono in grado di dare e che cerchiamo di far confluire in progetti che siano di aiuto per altri bambini e adolescenti che ogni giorno in Italia chiedono il nostro aiuto. Nessuno può insegnarci meglio di loro a comprendere come intercettare questo bisogno e come essere di supporto con linguaggi e canali in costante evoluzione. Anche per Telefono Azzurro i protagonisti quindi devono essere sempre più i Giovani Protagonisti, proprio come il sito che ci aiuteranno a costruire; il Giffoni Film Festival è un’occasione immancabile e preziosa per incontrarli e farli partecipare al nostro percorso di soccorso e supporto".Tra gli ospiti di questa 43esima edizione anche
Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza: "Condivido pienamente le finalità e gli strumenti di Giffoni Experience. Il Giffoni Film Festival da più di 40 anni rappresenta un esempio unico di protagonismo di qualità dei bambini e degli adolescenti in Italia. È un’esperienza culturale attraverso la quale le ragazze e i ragazzi hanno la possibilità di guardare al cinema da una posizione privilegiata. Sono infatti chiamati a giudicare l’opera in prima persona, valutandone le qualità artistiche e commentando i contenuti e i messaggi che le storie raccontano. Un momento prezioso di partecipazione ulteriormente arricchito dalle attività di formazione, volte a favorire l’acquisizione di competenze tecniche". E poi Aura (l’associazione che cura diversi progetti sociali per il Gff), che ha dedicato una giornata ai piccoli pazienti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma con proiezioni, sorprese e animazioni all’insegna della comicità e della creatività. Un legame consolidato ormai, quello tra l’Ospedale Pediatrico di Roma e il Gff, che quest’anno non solo ha assegnato il “Premio Ospedale Bambino Gesù” a uno dei film in concorso, ma ha ospitato anche, durante tutta la manifestazione, una delegazione di piccoli pazienti dell’Ospedale, che hanno fatto parte della giuria.Per il decimo anno consecutivo, Amnesty International Italia è stata presente al Gff, proseguendo la collaborazione con il Festival internazionale del cinema per ragazzi nella promozione e nella difesa dei diritti umani. Durante la 43ma edizione della rassegna cinematografica, Amnesty International si è attivata in favore del popolo nativo dongria kondh, che in India sta difendendo il proprio diritto alla terra. Partecipando alla foto-petizione, bambine/i e ragazze/i hanno ricevuto una copia di “Diritti” e altri materiali associativi. Hanno potuto inoltre scoprire le proposte educative dell’organizzazione e prendere parte alle numerose attività di gioco e di sensibilizzazione organizzate da attiviste e attivisti.Molto attiva anche la proposta di Anspi (l’Associazione degli oratori e circoli), che per l’edizione numero 43 del Giffoni Experience si è articolata in due spazi animativi, entrambi dedicati a tutte le età, che hanno inteso considerare il gioco e la gioia che scaturisce da esso come variabili necessarie per la vita di ogni persona. Il primo spazio si è configurato come una serie di laboratori che pongono al centro l’esperienza del gioco della tradizione, mentre il secondo spazio ha previsto la realizzazione di una web radio. Dopo Stefania Rocca, madrina del Festival, e il tema dei matrimoni forzati,
Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid, ha incontrato i giurati per parlare di violenza e emarginazione delle donne. "ActionAid - afferma De Ponte - ha deciso di portare al Giffoni un tema sul quale siamo impegnati da anni, quello dei diritti delle donne. Di tutte le donne. Donne indiane, pachistane, bengalesi. Ma anche le donne italiane, quelle di Reggio Calabria, quelle di Napoli. Storie vicine e lontane, ma comunque storie di disuguaglianze. Perché disuguali sono i rapporti di potere tra uomini e donne. Con ‘Socialmente Pericolosi’ lavoreremo assieme nei Quartieri spagnoli per i diritti delle donne, il contrasto all’emarginazione femminile e alla violenza di genere”.Intanto è nato il GiffoniCamp grazie all’accordo di partnership tra l’Associazione ItaliaCamp – network che unisce 70 Università italiane con istituzioni e imprese - e Giffoni Experience con l’obiettivo di poter realizzare un barcamp permanente e una piattaforma web aperta 365 giorni l’anno attraverso cui poter presentare e promuovere, a cadenza trimestrale, “concorsi di idee” e organizzare incontri in occasione dei quali illustrare le migliori progettualità a finanziatori, aziende e imprenditori. Due le call aperte (raccolte di idee) focalizzate sulla ricerca di progetti legati a innovativi modelli di comunicazione integrata (web, social, app, mobile, video) destinati alle aziende partner di ItaliaCamp e a prodotti audiovisivi che trattino tematiche di particolare interesse per le istituzioni campane. Infine dal 2010 più di 500 ragazzi sono stati formati grazie alla COMDUE con la Giffoni Academy, la scuola di formazione del Gff per aspiranti professionisti della cultura e dell’entertainment, e hanno avuto la possibilità di lavorare in prestigiosi enti ed eventi internazionali. Per la prima volta la Giffoni Academy ha organizzato durante il Festival la Giffoni Summer School, grazie alla quale saranno formati i primi 12 social event specialist al mondo: una nuova professione, che intende creare figure capaci di socializzare un evento (artistico, culturale, sportivo, politico) in tempo reale e con tutti gli strumenti della multimedialità e dei social. Due percorsi di alta specializzazione per chi vuole diventare un professionista del social entertainment e della video comunicazione integrata. Vivere il Giffoni Film Festival come uno dello staff. Interagire coi vip e coi più importanti professionisti della comunicazione planetaria.