Atletica. Tobi Amusan choc: io accusata di doping
Tobi Amusan, la 26enne campionessa del mondo dei 100 ostacoli
Mancati controlli antidoping e l’ombra spettrale della positività. Senti certe notizie e la memoria va subito a quell’estate altrettanto torrida del 2012, quando l’azzurro della marcia, Alex Schwazer, il campione olimpico di Pechino 2008, venne fermato per doping. Una lunga battaglia legale tra luci e ombre, quella di Schwazer con una condanna definitiva e la fine di una carriera dopo l’illusione del rientro e la cacciata clamorosa dalle Olimpiadi di Rio 2016. Il doping da un decennio a questa parte fa sempre meno notizia, ma riaffiora puntuale e non smette mai di inquinare lo sport, soprattutto l’atletica. A un mese dal mondiale di Budapest chi ha saltato i controlli e ora viene accusata di aver assunto sostanze è la campionessa del mondo in carica, la 26enne nigeriana Tobi Amusan, detentrice del record mondiale dei 100 ostacoli. A darne notizia è la stessa Amusan. Ha scelto il suo profilo Instagram per lanciare l’allarme. Al momento non si capisce la strategia, se si tratti di una confessione o di una disperata ricerca di assoluzione per una colpa non commessa. Lei di certo scrive per tentare questa seconda via e si difende attaccando: «L’Athletics Integrity Unit mi ha accusato di una presunta violazione delle regole per aver saltato tre test in 12 mesi. Ho intenzione di combattere contro questa accusa e il mio caso sarà deciso da un tribunale di tre arbitri prima dell’inizio dei Campionati del mondo del mese prossimo». L’Amusan non si dà certo per vinta vuole esserci ai Mondiali. Sa già la composizione della giuria giudicante, tre giudici, forse uno per ogni controllo a cui non ha risposto presente? Fatta salva la presunzione di innocenza, tre controlli saltati, proprio come l’Amusan fa in scioltezza con gli ostacoli, sono parecchi, specie se considerato che sono quelli a cui doveva sottoporsi nell’ultima stagione agonistica. Quella in cui la donna più veloce dei 100 ostacoli ha abbassato il record del mondo da 12”20 a 12”12 (semifinali dei mondiali dello scorso luglio a Eugene, Oregon). Chi ama l’atletica, spera tanto che questi risultati siano solo il frutto dello straordinario talento della campionessa nigeriana e non la combinazione, non consentita, tra doti naturali e il fantomatico “aiutino”. Quello spettro che si aggira virale da una pista all'altra, che ha ammalato l'atletica e lo sport tutto e che ha distrutto vite e carriere di presunti fenomeni della galassia olimpica.