Agorà

Studio di psicologia. L'amore tra coniugi oltre la morte

giovedì 14 gennaio 2016
L'amore tra moglie e marito non dura solo "finché morte non vi separi", ma il legame va oltre la dipartita di uno dei due. La scoperta si deve a uno studio Usa pubblicato su Psychological Science, per il quale il legame tra i partner, anche quando uno dei due non c'è più, è tanto forte quanto lo è stato in vita. "Le persone alle quali teniamo continuano a influenzare la nostra vita anche dopo essere morte", spiega Kyle Bourassa, responsabile del lavoro e dottorando di psicologia nell'università dell'Arizona. In un lavoro precedente, il team americano aveva trovato prove dell"interdipendenzà tra i coniugi. I ricercatori si sono quindi chiesti se questo legame continuasse anche dopo la scomparsa di uno dei due. Per scoprirlo, gli scienziati hanno utilizzato i dati di "Share" (Study of Health, Ageing, and Retirement in Europe), un progetto di ricerca in corso con oltre 80 mila partecipanti in 18 Paesi europei e in Israele. Nello specifico, hanno esaminato le informazioni di 546 coppie in cui uno dei partner era morto durante la raccolta dati, e quelle di 2.566 coppie in cui entrambi erano ancora vivi. I risultati hanno mostrato il legame tra i partner anche nel caso in cui uno dei due era morto durante lo studio. Gli scienziati si sono stupiti di non osservare differenze nella forza di questa interdipendenza comparando vedovi e persone con il partner ancora vivo. "Anche se perdiamo le persone che amiamo, queste restano con noi, almeno in parte - spiega Bourassa - Questo aumenta l'importanza delle relazioni per il nostro benessere, ma c'è un rovescio della medaglia: abbiamo osservato che se la qualità di vita di un partecipante era bassa prima della sua morte, potrebbe avere un'influenza negativa sul partner rimasto in vita". Sebbene lo studio non affronti i meccanismi sottostanti all'interdipendenza tra i coniugi, Bourassa e colleghi ipotizzano che per le coppie in cui entrambi sono vivi siano le interazioni in corso a cementare il legame, mentre in quelle in cui uno dei due se n'è andato sarebbero i pensieri e le emozioni del passato. I ricercatori sperano di esaminare questi meccanismi in ricerche future. "Quello che vogliamo sapere è questo: è sufficiente pensare al proprio compagno per creare l'interdipendenza? - si chiede Bourassa - Se è così, come possiamo utilizzare queste informazioni per aiutare meglio coloro che hanno perso il coniuge?".