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Televisione. Amadeus lascia la Rai: «Non è stato facile, ma è tempo di nuovi sogni»

Angela Calvini lunedì 15 aprile 2024

Il conduttore Amadeus lascia la Rai

Amadeus va, Amadeus resta. Dopo giorni di tira e molla mediatico, sapientemente gestito dalla ditta Amarello (vedi le anticipazioni a goccia dell’amico Fiore a Viva Rai 2, ora è ufficiale il divorzio tra la Rai e Amadeus. È quanto è emerso da un incontro oggi tra il conduttore e il direttore generale di Viale Mazzini, Giampaolo Rossi. A quanto si apprende, quello tra Amadeus e Rossi è stato un incontro cordiale: il conduttore ha ufficializzato la sua decisione di non rinnovare il contratto con la Rai, in scadenza a fine agosto, per affrontare nuove sfide professionali.

Stando ai rumors delle ultime settimane, lo aspetta il gruppo Warner Bros. Discovery, pronto ad ingaggiarlo per farne un volto di punta del canale Nove. Una scelta di cui Rossi avrebbe preso atto, nonostante gli sforzi fatti dalla Rai nelle ultime settimane per trattenere il conduttore di Affari Tuoi e degli ultimi cinque Festival di Sanremo.

"È con rammarico che Rai prende atto della decisione di Amadeus di interrompere il rapporto di collaborazione con il Servizio Pubblico. Ma resta, forte, il senso di riconoscenza e di gratitudine per il percorso comune, costellato di grandi successi e di momenti che, come il Festival di Sanremo, sono entrati nella storia della Rai e del Paese". E' quanto si legge in una nota ufficiale di Viale Mazzini. "Nell'augurare ad Amadeus buon lavoro, all'Azienda resta la certezza di aver fatto ad Amadeus - proprio per la stima e la considerazione dovuta alla sua professionalità - tutte le proposte possibili in termini economici ed editoriali nella piena garanzia della massima libertà artistica", conclude la nota.

Amadeus invece affida l'annuncio a un video su Instagram. "Lavorare in Rai per tanti anni è stato per me motivo di orgoglio, di responsabilità ed immenso piacere. Al servizio pubblico va il mio più sentito ringraziamento". Comincia così il video, diffuso con il quale il conduttore ufficializza la sua decisione di lasciare la Rai. "Grazie a tutti i Dirigenti che ho incontrato negli anni, che hanno riposto in me fiducia, garantendomi autonomia e serenità", dice il conduttore che aggiunge: "Non è stata per me una scelta facile anche in considerazione degli sforzi importanti fatti da Rai per trattenermi, e senza che io abbia mai fatto alcuna richiesta per favorire i miei familiari o per escludere miei passati collaboratori, a dispetto di quanto è stato fatto circolare sulla stampa negli ultimi giorni. Non è nel mio stile". Il riferimento è alle notizie che circolate su una sua richiesta di un programma per la moglie Giovanna Civitillo e di escludere il suo ex manager Lucio Presta, agente di molti volti tv con cui aveva rotto recentemente.

Amadeus fa poi alcuni speciali ringraziamenti: "Un grazie speciale va alle maestranze Rai che rappresentano al meglio lo spirito dell'azienda. Grazie anche ai colleghi e ai tanti artisti che hanno creduto in me e si sono fatti coinvolgere nelle mie idee".
Il conduttore ed ex direttore artistico di Sanremo spende una parola per i programmi che in questi anni ha portato avanti: "I programmi che ho avuto la possibilità e la gioia di realizzare (Sanremo compreso) appartengono al pubblico, ma rappresentano per me, un pezzo di cuore e di vita. Sono entrato ogni giorno nelle case di milioni di persone, ho provato a ripagare il grande affetto e l'apprezzamento ricevuto, con il lavoro, la professionalità, il rispetto e la libertà. Ho dato tutto me stesso. Ora è tempo di nuove sfide professionali e personali. È tempo di nuovi sogni. Grazie a tutti. Ci vediamo in tv", conclude.

Ci si interroga ora sugli scenari non solo professionali di Amadeus, ma anche delle conseguenze sugli ascolti e sulla redistribuzione dei conduttore.

Perché Amadeus negli ultimi 5 anni, grazie soprattutto alle 5 edizioni del Festival di Sanremo dal successo di ascolti sempre crescente, è diventato una miniera d’oro (il valore commerciale degli introiti pubblicitari portati da Amadeus sarebbe di 100 milioni di euro). Senza contare anche i record di ascolti di questi giorni della striscia Affari tuoi che vola al 28% di share. Nel momento in cui Amadeus è diventato il simbolo della Rai più ancora del cavallo di viale Mazzini, lo strappo lascia quindi stupiti soprattutto gli affezionati telespettatori di mamma Rai. Che, evidentemente vuole attrarre a sé il Nove, che oramai dopo l’arrivo di Fabio Fazio si attesta come terzo canale tv dopo Rai 1 e Canale 5 per ascolti. E come Fazio si è portato dietro il pacchetto completo di Che tempo che fa (che ieri sera ha raggiunto punte di share di quasi il 13%) con Amadeus potrebbero andar via dalla Rai anche format come Soliti ignoti i cui diritti Rai scadono a giugno. Sul cruciale nodo Festival di Sanremo, Carlo Conti potrebbe essere l’uomo più affidabile, mentre per Affari tuoi si vocifera di uno Stefano de Martino. "Perdo un grande compagno di squadra. Sono però certo che abbia fatto una scelta difficile ma ben ponderata" commenta signorilmente Carlo Conti, mentre Fabio Fazio aggiunge: "Amadeus al Nove? Sono molto molto felice".

Sul perché Amadeus abbia deciso di andarsene, ancora non c’è risposta ufficiale. Non solo una questione di soldi (peraltro tanti con tanto di controfferta Rai), ma pare che la sua voglia di sperimentare, già apertamente dichiarata alla conclusione del Festival di Sanremo, in Rai non fosse possibile. Amadeus infatti avrebbe l’intenzione di aprire una propria società di produzione, ma il regolamento Rai vieta che un suo conduttore possa essere anche produttore, cosa che invece sui canali Discovery potrebbe tranquillamente fare. Sul Nove lo attenderebbero la fascia strategica dell'access, che potrebbe essere Soliti Ignoti e un format musicale di prima serata. Nel frattempo è confermato che in Rai Amadeus condurrà il concerto benefico contro la violenza sulle donne Una nessuna centomila che sarà trasmesso da Rai 1 l'8 maggio mentre Fiorello annuncia la partecipazione di Amadeus e Jovanotti il 10 maggio a Viva Rai2.