Agorà

Sanremo. Amadeus e Fiorello aprono il Festival fra risate e lacrime

Angela Calvini, inviata a Sanremo martedì 1 febbraio 2022

Fiorello e Amadeus ieri sera nella serata di apertura del 72mo Festival di Sanremo

Un lungo applauso che nemmeno per Mattarella alla Scala il 7 dicembre. Così Amadeus viene accolto dai 1500 spettatori presenti all’Ariston: entusiasmo e commozione per il direttore artistico dopo la desolazione delle poltrone rosse vuote l’anno scorso a causa del Covid. «Bentornati al Teatro Ariston. Questo mi commuove veramente. Ci siete mancati tantissimo» ha esordito ieri il conduttore aprendo la 72ma edizione del Festival di Sanremo. Una serata all’insegna della leggerezza e del meritato divertimento per il popolo italiano provato dalla pandemia, è quella che aveva auspicato il direttore Rai 1 Stefano Coletta. E ieri sera si è partiti col botto con un Fiorello scatenato. «Ecco a voi il Mattarella dell’intrattenimento» esagera Amadeus mentre Fiorello irrompe con tanto di pistola per la febbre. «Mi siete mancati, sono qui per la terza volta. Sono la vostra terza dose, sono il booster dell’intrattenimento» parte irrefrenabile Fiorello che ironizza sulla pandemia e propone come prossimo direttore artistico del festival il generale Figliuolo e che lancia un coro per Mattarella. Ma a fine serata Fiorello saluta lasciando intendere che il suo Festival finisce qui. Ma sarà da credergli davvero?

Tornano sul luogo del "delitto" i Maneskin, vincitori del festival e dell’Eurovision l’anno scorso ed ora divenuti la band più richiesta del pianeta. E travolgono l’Ariston con la loro energia rock ma anche per l’intensità della ballata Coraline dedicata all’adolescenza violata. Standing ovation dell'Ariston e lacrime di Damiano per l'emozione. A chi gestisce la loro immagine occorre ricordare che il loro talento non ha bisogno di inutili provocazioni come quelle apparse recentemente sui social.

La gara si dipana con le sfide tra i grandi della musica italiana, il solare Gianni Morandi e il poetico Massimo Ranieri col suo dolente canto sulle migrazioni, Lettera di là dal mare. Diverte l’Apocalisse funky de La Rappresentante di Lista, mentre Mahmood e Blanco con gli eleganti Brividi giocano a duettare alla Al Bano e Romina. Ad aprire la serata, per attirare gli ascolti, il Festival piazza Achille Lauro che, accompagnato dall’Harlem Gospel Choir, canta la sua Domenica fra ancheggiamenti, tatuaggi e furbe provocazioni, inginocchiandosi sul finale per cospargersi d’acqua il capo a mo’ di pseudobattesimo. Una dedica, dice lui, a sua madre, cattolica impegnata, che ieri ha compiuto 61 anni: «Le madri sono esseri divini, ci danno la vita ogni giorno. Oggi, in un nuovo inizio, vi omaggio del mio battesimo. Che Dio ci protegga. Hallelujah». Tanti auguri, ma all'Ariston va in scena il solito teatrino dèja vu.

Meglio la simpatia di don Massimo, il nuovo parroco della Spoleto televisiva, ovvero Raoul Bova che sostituirà Terence Hill che lascia la serie di successo Don Matteo. «Sognavo una cosa bella, che facesse andare a dormire le persone felici, per svegliarsi la mattina con un sorriso di speranza» aggiunge dal palco il nuovo protagonista di Don Matteo 13.

A fine serata arriva la prima classifica provvisoria, quella della Sala Stampa per le prime 12 canzoni in gara:

1) Mahmood e Blanco Brividi

2) La Rappresentante di Lista Ciao Ciao

3) Dargen D'Amico Dove si balla

4) Gianni Morandi Apri tutte le porte

5) Massimo Ranieri Lettera di la dal mare

6) Noemi Ti amo non lo so dire

7) Michele Bravi Inverno dei fiori

8) Rkomi Insuperabile

9) Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir Domenica

10) Giusy Ferreri Miele

11) Yuman Ora e qui

12) Ana Mena Duecentomila ore

Gli ospiti e i Big della seconda serata

Nei giorni prossimi all’Ariston arriverano anche temi più impegnati, come il ricordo del trentennale della strage di Capaci e di quella di via D’Amelio giovedì sera con ospite Roberto Saviano che declamerà un monologo sulla figura di Falcone e Borsellino.
«Ricordare il sacrificio di mio fratello Giovanni e di Paolo è stato lo scopo del mio impegno di questi 30 anni insieme alla sensibilizzazione delle nuove generazioni ai temi della legalità – spiega Maria Falcone, sorella del giudice ucciso dalla mafia – . Perciò ritengo molto importante che se ne parli in un contesto come quello del Festival di Sanremo che per popolarità raggiunge tantissimi milioni di italiani. Solo continuando a rinnovare il ricordo degli uomini che hanno speso la loro vita per la nostra democrazia possiamo pensare di costruire un Paese più giusto». «Molto perplesso» invece Giuseppe Costanza, l’autista del giudice Giovanni Falcone sopravvissuto alla bomba: «Ma cosa c’entra il Festival di Sanremo con la strage di Capaci? Non credo sia opportuno usare quel palco lì per parlare del trentennale delle stragi».

Intanto ecco il menu della seconda serata. Tredici artisti in gara, Laura Pausini, Cesare Cremonini e Checco Zalone superospiti, Lorena Cesarini, volto di Suburra, co-conduttrice accanto al padrone di casa Amadeus. Atteso anche Luca Argentero, l’amatissimo dottor Fanti della fiction di Rai1 Doc - Nelle tue mani.

In gara ci stasera ci saranno Elisa, Sangiovanni, Giovanni Truppi, Le Vibrazioni, Ditonellapiaga e Rettore, Iva Zanicchi, Highsnob & Hu, Fabrizio Moro, Irama, Aka 7even, Tananai, Matteo Romano e Emma.