Amarello di Sanremo. 10 punti persi e Fiore rifiuta la panchina
Siamo a Sanremo, ma in certe serate ci vorrebbe la conduzione di Jacopo Volpi e la spalla comica di Eraldo Pecci per decifrare situazioni e linguaggio che sono da Domenica Sportiva (Rai 2). E lungi dal razzismo da stadio l’Orietta nazionale (la Berti) bolla i Maneskin come i «Naziskin». Un 'lapis' ovviamente. Intanto si perdono altri 3 punti e mezzo di share in terza serata: colpa del posticipo di campionato della capolista Inter degli Amarello contro il Parma.
Va detto anche che gli oltre 10 milioni di telespettatori al pronti via non è poi una platea da buttare, ma nella seconda parte del Festival si scende a 4,5 milioni per un perdita complessiva di 10 punti (dal 54% al 44%%) rispetto agli ascolti del 2020. Numeri da spiegare, più che a noi agli sponsor. Più che dimezzato anche l’impiego del fantasista titolare, Rosario Fiorello, ex Augusta, sostituito dallo slavosvedese del Milan Zlatan Ibrahimovic peraltro presentatosi in zona Cesarini. Nella serata dei duetti è planato da Milano a Sanremo in netto ritardo (per ingorgo in autostrada) e lo ha fatto in sella a uno scooterone.
La storia poi, l’ha raccontata e pubblicata sui social come fosse un tunnel a Ronaldo ripreso da Kusturica. Meglio il siparietto con Mihajlovic e la lotta alla leucemia e quello con l’azzurro di powerchair football, il paraplegico Donato Grande, che comunque hanno tolto minutaggio al Fiorello triste e solitario, seduto in prima fila in attesa di subentrare. La società Rai 1 smentisce il nervosismo che serpeggia nello spogliatoio. Il gruppo sarebbe ancora forte e coeso, ma Fiorello è un po’ spento, sfiorito e 'sbaffato': il taglio dei baffi alla D’Alema unico sussulto vitale.
Molto più a suo agio il fantasista di rincalzo. «Sembra che gioco con la squadra di Ama da vent’annii», dice capitan Ibrahimovic che interpreta il ruolo del padrone di casa e alla fine ci riesce anche. Zlatan, la stella intoccabile. Infatti, Pioli al Milan provi a sostituire Ibra dopo mezz’ora di gioco. Beh, mister Ama l’ha fatto con l’amico Fiore che, uscendo dal palco, stizzito gli ha rifilato lo schiaffo sul coppino. «Un gesto affettuoso», spiega Ama.
«Mi hai messo in panchina» ha rinfacciato in diretta il Fiore in ombra. Fiorello in uno show è come Zlatan in campo, non puoi ingabbiarlo in schemi rigidi dettati da scalette autoriali che arrivano fino all’alba. Ma non fate notare a mister Ama che la sua maratona si chiude stancamente alle ore 2.05, perché perde le staffe come il suo amato Antonio Conte con gli arbitri, e tuona: «Chi verrà dopo di me vorrà dire che il Festival lo chiuderà a mezzanotte». Ma torniamo al 'caso Fiorello'. Finora è stato utilizzato come Altafini a fine carriera: entrava nell’ultimo quarto d’ora e risolveva la partita. Infatti il momento più visto della terza serata è stato quando ha cantato Fatti mandare dalla mamma. Un avviso a mamma Rai a stare più attenta al suo unico fuoriclasse?