Candoglia, nella piemontese Val d'Ossola: l'ingresso della Cava Madre del Duomo di Milano - © Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Nella Cava Madre del Duomo di Milano, a Candoglia, ad ascoltare le storie di chi sostenne e si unì all’immane impresa della costruzione della “chiesa madre” degli ambrosiani. È quel che accadrà sabato 26 agosto alle 17 con il monologo teatrale di Carlo Pastori intitolato “Auf. Costruire cattedrali (Uno spettacolo Duomo)”, liberamente ispirato al libro “Costruire Cattedrali. Il popolo del Duomo di Milano” di Martina Saltamacchia. Così, nell’area estrattiva della Val d’Ossola dove dal 1387 si cava il marmo destinato all’edificazione della Cattedrale e, oggi, alla sua cura e restauro, sarà possibile scoprire storie come quella di Marta, la prostituta redenta che portava offerte al Duomo ogni mattina. O come quella di Marco Carelli, il ricco fattosi povero per aver donato tutti i suoi beni alla “Fabbrica”. O come quella di Caterina, la povera vecchietta che puliva pietre al cantiere e che donò al Duomo la logora pelliccetta che possedeva come unico riparo dal freddo. O come quella di Alessio, il capitano di origine albanese che volle ornare a sue spese uno degli altari.
Carlo Pastori, co-autore e interprete del monologo teatrale "Auf. Costruire cattedrali (Uno spettacolo Duomo)" - © Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Queste e molte altre storie di benefattori, milanesi d’origine e d’adozione, spesso umili e poveri, che con i loro sacrifici hanno dato linfa al cantiere nel cammino dei secoli – tutte persone che hanno generosamente contribuito alla costruzione di un monumento che, a sua volta, ha “costruito” Milano – prenderanno voce e volto grazie allo spettacolo diretto e interpretato dall’attore milanese Carlo Pastori, su testi di Paolo Covassi, Luca Doninelli e dello stesso Pastori, con la regia di Marta Martinelli.
Lo spettacolo è organizzato nell’ambito di una collaborazione attivata fra Veneranda Fabbrica del Duomo, Ecomuseo del Granito di Montorfano e Comune di Mergozzo (Provincia del Verbano-Cusio-Ossola). La sede, un luogo carico di storia che è, ancora oggi, luogo di lavoro, e che per un giorno si ferma per fare spazio all’evento teatrale: la Cava Madre di Candoglia, in territorio di Mergozzo. In Piemonte, dunque, a un centinaio circa di chilometri da Milano.
Candoglia: panorama dalla Cava Madre, con la bassa Val d'Ossola, il lago Maggiore sulla sinistra e il lago d'Orta sulla destra - © Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Lo spettacolo e la visita guidata alla cava e ai laboratori
«In occasione dello spettacolo, i laboratori e la Cava di marmo di Candoglia saranno aperti al pubblico a partire dalle 15 – fa sapere una nota della Veneranda Fabbrica –. Contestualmente verrà attivato il servizio navetta per il trasporto dei partecipanti in Cava in piccoli gruppi che, in attesa dell’inizio dello spettacolo, saranno condotti in visita guidata ai vari ambienti di lavoro dove nascono gli elementi marmorei scolpiti con cui viene restaurato il Duomo di Milano».
Candoglia: scorcio dall'interno della Cava Madre del Duomo di Milano - © Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
L’evento è inserito nella rassegna di rete “La pietra racconta”, sviluppata assieme al Museo Granum e al Comune di Baveno, che ha ottenuto il contributo della Fondazione Comunitaria del Verbano-Cusio-Ossola. L’acquisto dei biglietti (intero 35 euro, ridotto 12-18 anni 20 euro) può essere fatto esclusivamente online al link https://ticket.duomomilano.it, nella sezione “Eventi, Visite guidate ed Esperienze Virtuali”. All’atto della prenotazione si dovrà selezionare la fascia oraria in cui si intende fruire del servizio navetta. In caso di cattivo tempo, ad ospitare lo spettacolo sarà la chiesa dell’Annunciazione ad Albo di Candoglia, negli stessi orari e sempre preceduta dall’apertura straordinaria dei Laboratori della Veneranda Fabbrica.
Candoglia: la strada che porta all'imbocco della Cava Madre del Duomo di Milano - © Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Una cattedrale del lavoro scavata nella pietra delle Alpi
Mergozzo, Piemonte, all'imbocco della Val d’Ossola. Sul versante che sovrasta la frazione di Candoglia si cava la pietra utilizzata, prima, per costruire il Duomo di Milano, oggi per gli interventi di restauro. Così è dal 1387, quando Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, cede l’uso di queste cave alla Fabbrica del Duomo che lui stesso aveva fondato. Le prime notizie di un’attività estrattiva in quest’area risalgono all’anno Mille, ma si pensa che il marmo di Candoglia fosse usato già in età romana. Più di trenta i fronti di cava aperti nel corso dei secoli e via via abbandonati. Quello che ha preso il nome di Cava Madre, utilizzato a lungo per la facciata del Duomo, è stato aperto attorno al 1680. Oggi è l’unica cava attiva. Agli inizi del ’900 si abbandonò la tecnica di scavo a cielo aperto per proseguire la “coltivazione” (questo il nome tecnico) in galleria. Visitare la Cava Madre è, dunque, come entrare in una grande cattedrale scavata nella pietra delle Alpi. Una cattedrale del lavoro con l’ingresso a 563 metri sul livello del mare, a fare da “sorgente” al marmo che ha dato vita, e che ancor oggi dà futuro, alla grande Cattedrale laggiù in pianura.