martedì 20 settembre 2011
Le emittenti europee, tra cui Bbc e Rai, stanno testando un progetto che usa un algoritmo matematico per creare un nuovo modo di distribuire notizie e spot pubblicitari. Il progetto punta a creare telegiornali mirati: «Per capire gli interessi dell’utente usiamo i commenti e le scelte che lascia sulle pagine Facebook».
Tg personalizzato. Per chi? di Gigio Rancilio
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Volete un tg su misura che contenga soltanto le notizie che vi interessano? Basta un clic con il mouse e il notiziario à-la-carte è già pronto, senza bisogno di fare zapping col telecomando o andare su Internet a cercare le immagini. Ci pensa Facebook a «dire» alla Rete quali sono i vostri gusti informativi. E il gioco è fatto. Grazie all’innovativa piattaforma «No tube», un progetto finanziato dalla Commissione europea che vede collaborare grandi marchi dell’elettronica, emittenti nazionali, università e istituti di ricerca.«L’obiettivo è di aprire un ambiente tradizionalmente chiuso come quello della tv e di integrarlo con il web in modo da ridurre i tempi di ricerca per lo spettatore e servire su un piatto d’argento ciò che lui chiede», spiega Fulvio Negro, l’ingegnere del Centro ricerche e innovazione tecnologica Rai di Torino che sta curando l’esperimento delle «notizie personalizzate». Nello stand che al Salone internazionale della televisione di Amsterdam illustra i «traguardi sociali» del progetto, una tv touch-screen permette di creare il tg fai-da-te.L’idea nasce dalla «sovraesposizione informativa» prodotta sul piccolo schermo dal digitale terrestre e dal satellite che offrono centinaia di canali. Lo spiega il banner che racconta la nuova «architettura tecnologica». Di fronte al flusso continuo di programmi serve aggregare, sostengono i promotori del progetto. E un aiuto può arrivare dai social network. Per adesso «No tube» ha scelto di guardare a Facebook. «Se sul mio profilo scrivo che mi piace l’America o che sono un tifoso di calcio - chiarisce Negro - il prototipo che abbiamo messo a punto capisce i miei interessi e dà il via alla ricerca delle news». Uno screening che avviene in tempo reale e che, almeno in questa fase, si basa sull’avveniristico sistema «Hypermedia news» della Rai che cataloga in tempo reale tutti i tg nazionali italiani e tutte le notizie che finiscono online. Una banca dati a cui «No tube» attinge. Ed ecco che sullo schermo appare una lista di filmati, identica alla scaletta di un notiziario. Si preme il tasto «play» e il tg va in onda.Ma la piattaforma europea va oltre. Ad esempio regala sul televisore i link dei siti che trattano la stessa notizia e mostra le parole chiave citate nei servizi che rimandano alle pagine di Wikipedia. «Così l’utente sale sulla plancia di comando», sottolinea l’ingegnere Rai.Al progetto partecipa anche la Bbc che ha realizzato una web-tv «a due schermi» capace di unire il televisore con lo smartphone o la tablet. I dispositivi dialogano come se le barriere tecnologiche non esistessero. Col cellulare si può inviare a un amico un video da guardare in tv o si può commentare (ma anche votare in diretta) un programma televisivo. La piattaforma non è ancora online ma potrebbe diventare un’applicazione. E il risvolto commerciale? C’è eccome. Perché è già stato realizzato da «No tube» un algoritmo che sullo schermo della tv in digitale, sul telefonino o sulla tavoletta fa apparire pubblicità personalizzate durante la visione di film e concerti. La formula calcola addirittura la posizione migliore in cui far spuntare il mini-spot. E il «merito» va sempre ai feedback che arrivano da Facebook.
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