Luigi Datome, 34 anni, capitano dell’Italia
I maestri del basket rimangono gli americani. Ma la distanza oceanica che separava i cestisti made in Usa da quelli europei rimane oggi solo sulle carte geografiche. I nuovi fenomeni della palla a spicchi sono sempre più del Vecchio Continente. Sono loro a darsi battaglia in questi giorni in quella che è la competizione internazionale più antica della storia della pallacanestro: i Campionati europei. La prima edizione si disputò in Svizzera nel lontano 1935 (vinse la Lettonia), un anno prima che questo sport approdasse alle Olimpiadi (nel 1936 a Berlino). E anche l’albo d’oro svela la storicità della rassegna visto che la classifica è guidata da due Stati che non esistono più: l’Urss (la vecchia Unione Sovietica) ha vinto l’Europeo per ben 14 volte, seguita dalla Jugoslavia con 8 titoli. Due le vittorie dell’Italia (nel 1983 e nel 1999).È curioso poi che nel medagliere figuri anche l’Egitto che vinse il titolo nel 1949 perché all’epoca non c’era ancora la federazione africana. Dal 2017, anno in cui vinse la Slovenia (nel derby slavo contro la Serbia), la manifestazione si svolge ogni quattro anni, negli anni successivi alle Olimpiadi. Quella che si è aperta ieri e terminerà il 18 settembre è la 41ª edizione, originariamente prevista nel 2021 e poi rimandata per il Covid. Si disputa in quattro Paesi: Germania, Georgia, Repubblica Ceca e Italia. 24 le squadre ai nastri di partenza divise in quattro gironi: le migliori quattro voleranno agli ottavi che si disputeranno a Berlino come tutta la fase finale a eliminazione diretta. Tra le partecipanti c’era inizialmente anche la Russia poi esclusa per via del conflitto in Ucraina e sostituita dal Montenegro.
Il livello è molto alto, non è un caso se in campo ci saranno ben 35 giocatori della prossima Nba, un record (nell’ultima edizione erano stati 27). Spiccano i due Mvp delle ultime quattro regular season del campionato statunitense: il greco (di origini nigeriane) Giannis Antetokounmpo (Milwaukee Bucks) e il serbo Nikola Jokic (Denver Nuggets). Ma tra le superstar non si può dimenticare di certo Luka Doncic fenomeno in Usa con i Dallas Mavericks, campione d’Europa in carica con la sua Slovenia (già vittoriosa al debutto con la Lituania). Attenzione anche alla Francia, che schiera il maggior numero di giocatori Nba, alla Spagna del nostro Sergio Scariolo e alla Croazia. Non parte certo tra le favorite la nuova Nazionale di Gianmarco Pozzecco che il 2 settembre alle 21 (diretta Sky) debutta a Milano (al Forum di Assago) contro l’Estonia (nel girone C insieme con Grecia, Croazia, Ucraina, Gran Bretagna). Il coach azzurro ne è ben consapevole: «In molti non credono in noi, ma ho fiducia in questo gruppo. Vogliamo divertirci. Affronteremo l’Europeo partita per partita. Sarà un torneo molto competitivo, in cui è impossibile fare pronostici. L’unica cosa che ho chiesto è di vivere la pallacanestro con grande passione. Se non lo fai e ci sono dei bambini che ti guardano, poi smettono di giocare».
Sulla stessa lunghezza d’onda capitan Gigi Datome: «Siamo consapevoli delle nostre possibilità e dei limiti, non ci montiamo la testa. Il bello dello sport è che niente è scritto all’inizio, si può sempre stupire e far sognare la gente». È un’Italia che non lascia il segno da troppo tempo: nel 2017, con Ettore Messina ct, fummo eliminati ai quarti dalla Serbia. L’ultimo podio azzurro risale al 2003. Pozzecco deve fare i conti con l’assenza molto pesante di Danilo Gallinari (fuori per infortunio) ma può contare su un buon mix di veterani e giovani promesse. Oltre ai vari Datome, Melli, Polonara, anche Tonut, Pajola, Mannion e soprattutto Fontecchio fresco acquisto degli Utah Jazz in Nba. In prospettiva poi abbiamo Spagnolo, Procida e l’asso nella manica, Paolo Banchero, americano naturalizzato italiano, prima scelta assoluta al Draft Nba. Ma il futuro può attendere, gli azzurri vogliono essere protagonisti qui e ora, in questo Europeo delle stelle d’America.