Gli italiani all'estero nel 2014 sono aumentati più degli stranieri residenti in Italia: +155mila gli emigrati e +92mila gli immigrati. Il risultato è che il loro numero si è praticamente pareggiato: oltre 5 milioni gli uni e gli altri. È il dato più eclatante del Dossier Statistico Immigrazione 2015, presentato oggi a Roma e curato da Idos insieme alla rivista interreligiosa Confronti e in collaborazione con l'Unar. Lo storico Rapporto (il primo fu realizzato nel 1991 da don Luigi di Liegro) segnala una crescita progressiva, anche se rallentata, della popolazione immigrata, con un forte aumento dei processi di inserimento di queste persone, un bilancio positivo fra la spesa pubblica e le entrate statali assicurate dagli stranieri e un miglioramento delle statistiche penali che li riguardano. GLI ARRIVI Nel 2014 sono sbarcate in Italia oltre 170 mila persone, tra richiedenti asilo e migranti economici, ma altre sono arrivate per ricongiungimento familiare o per altri motivi attraverso i canali regolari. L'anno scorso gli stranieri intercettati dalle forze dell'ordine in condizione irregolare sono stati 30.906 e di essi il 50,9% è stato effettivamente rimpatriato (15.726). I RICHIEDENTI ASILO Le richieste di asilo registrate sono state 64.625 e hanno riguardato stranieri provenienti in prevalenza dall'Africa subsahariana, ma in buona misura anche dall'Asia e, per quanto riguarda l'Europa, dall'Ucraina. Il sistema di accoglienza italiano per richiedenti asilo e profughi continua ad essere frammentato, tra Centri di primo soccorso e accoglienza (4), Centri di accoglienza per richiedenti asilo (10), la rete Sprar e le strutture di accoglienza temporanea (Cas).I REGOLARI Gli stranieri residenti in Italia incidono sulla popolazione complessiva per un valore superiore alla media europea (8,2% rispetto al 6,2%). I non comunitari sono i più numerosi (3,5 milioni), sebbene sia rilevante la provenienza europea: 2,6 milioni, dei quali quasi il 60% cittadino Ue (1,5 milioni). La collettività più numerosa è quella romena. Con oltre 520 mila stranieri residenti a fine 2014, la provincia di Roma è al primo posto tra le province italiane, con il 10,4% del totale nazionale. In dieci anni il numero è più che raddoppiato.
IL LAVORO Gli occupati stranieri nel 2014 sono circa 2,3 milioni, un decimo del totale. Per effetto della crisi, sono stati 154.686 i permessi di soggiorno che, giunti a scadenza, non sono stati rinnovati (+6,2% rispetto al 2013). Secondo una stima riportata nel Dossier, le entrate fiscali e previdenziali ricollegabili ai lavoratori immigrati sono state nel 2013 pari a 16,6 miliardi di euro, mentre il totale delle uscite sostenute nei loro confronti è stato di 13,5 miliardi, con un saldo positivo di 3,1 miliardi.
LA SCUOLA. Nelle scuole (anno scolastico 2014/2015) gli studenti italiani continuano a diminuire (-0,6% nell'ultimo anno), mentre quelli stranieri sono cresciuti ulteriormente (+1,4%) e incidono per quasi un decimo sugli iscritti (9,2%). I figli degli immigrati nati in Italia e gli stranieri diventati cittadini italiani sono realtà considerevoli: ciascuna conta infatti circa 800mila unità (un po' meno i primi, un po' di più i secondi). Nelle università invece gli iscritti stranieri incidono per il 4,2%, un valore che scende al 3,3% tra i laureati. BILANCIO POSITIVO. L'aumentato numero dei nuovi arrivi ha incrementato le spese per l'accoglienza, ma nonostante ciò gli introiti per le casse pubbliche legati all'immigrazione stabile assicurano un bilancio positivo, tra entrate e uscite, di 3,1 miliardi di euro. In assenza di consistenti politiche di aiuto allo sviluppo, le rimesse degli immigrati sono il sostegno più efficace ai paesi di origine: 436 miliardi di dollari inviati ai paesi in via di sviluppo a livello mondiale e 5,3 miliardi di euro inviati dall'Italia. PIÙ VIRTUOSI Nel periodo 2004-2013 le denunce contro gli stranieri sono diminuite del 6,2% mentre quelle contro gli italiani sono aumentate del 28%.